Lazio

Renzi contro tutti ad Atreju. Show con Casellati e Calderoli. Crosetto “lo solleva” dal palco – Il Tempo


Foto: Ansa 

Pietro De Leo

Il panel con ospite Matteo Renzi finisce con Guido Crosetto che, scherzando, fa la mossa di sollevare di peso il leader di Italia Viva per trasportarlo fuori dal palco. Si è andati oltre nelle tempistica, c’è Giuseppe Conte che aspetta per svolgere la sua sessione ma Renzi continua il suo botta e risposta con il ministro per le riforme Elisabetta Alberti Casellati, che lo accusa di insultare tutti. Ad Atreju la giornata dell’opposizione, son presenti leader di tutte le forze tranne una, Elly Schlein, tema ricorrente in questi giorni di kermesse. Dunque Renzi. Performance piuttosto frizzante. Tradotto: un accapiglio continuo.
Prima con il ministro per l’Autonomia, Roberto Calderoli, cui lancia la sferzata di definire «da libro dei sogni» la riforma che porta il suo nome. Poi, con il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, cui dà una puntura: «A essere contro l’Autonomia erano quelli di An. Certo cambiare idea è sintomo di intelligenza», dice Renzi. E Rampelli ha gioco piuttosto facile nel ricordare le tante volte in cui è stato lo stesso Renzi a cambiare idea. Lo scontro più vivace è però, in «zona Cesarini» perché si era alla fine, con il ministro Casellati. Renzi le rimprovera un emendamento alla riforma sul premierato cui ha dato parere contrario. La chiama «ministra falsa». E Casellati replica: «Io falsa non sono». E ancora, sottolinea: «Su 3.600 emendamenti me ne fai vedere uno dei tanti, parli dello “schifezzellum”, stai sempre ad offendere. Nel premierato ci sono pesi e contrappesi che la tua riforma non aveva».

Di mezzo, c’è anche un epic fail, uno scivolone per dirla con linguaggio social, dell’ex Presidente del Consiglio. Parlando del premierato dice che non è ancora passato al Senato. Però la prima lettura lì c’è stata, nel giugno scorso. E così il ministro della PA Paolo Zangrillo, che ha provato a spiegare il senso dei cambiamenti apportati sull’apparato pubblico dello Stato, se ne esce con una battuta: «consiglio: la prossima volta che organizzate un panel con Renzi…dategli tre ore». E così, allo zenith finale del confronto, mentre c’è il duello verbale che vede da un lato Renzi, dall’altro Calderoli e Casellati, è Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI, a salire sul palco e dare lo stop. E da lì la gag con Crosetto. Renzi a posteriori scriverà su Instagram. «Mi sono molto divertito ad Atreju. La democrazia si nutre di confronto e io non mi tiro indietro».

Ieri è intervenuto anche l’ex alleato del Terzo Polo, il leader di Azione Carlo Calenda, molto concentrato sulla necessità di continuare a sostenere l’Ucraina. Punta dritto contro uno dei componenti del centrodestra: «Non fatevi rallentare su ciò che va fatto sul sostegno all’Ucraina da Salvini», avvisa la platea di Fratelli d’Italia e sul punto, poco dopo, il vicesegretario della Lega Claudio Durigon replicherà accusando il leader di Azione di essere «ossessionato» dal segretario Leghista. Dice ancora Calenda: «Non possiamo cedere a Putin. Io sono all’opposizione ma non è tanto facile votare con voi quando ritengo una cosa giusta perchè mi dicono che faccio la stampella del governo. Io però metto davanti l’interesse nazionale e voto ogni cosa che ritengo giusta».


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