Rende, ottava edizione “Canto anch’io… No, tu no!” tra musica e solidarietà per i bambini in Kenya
Rende, ottava edizione di “Canto anch’io… No, tu no!”: una serata di musica e solidarietà per sostenere le rette scolastiche dei bambini in Kenya.
RENDE (COSENZA) – C’è un posto, dall’altra parte del mondo, dove un bambino di nome Ventin sussurra al vento tra le baracche di plastica: «Voglio andare a scuola». E c’è un palco, qui, al Cine-teatro Garden di Rende, dove questa sera, 10 luglio ore 19.30, la musica si trasformerà in un biglietto di andata verso quel sogno, dimostrando che l’arte può davvero cambiare destini. Torna, per l’ottava edizione, “Canto anch’io… No, tu no!”, la serata-spettacolo ideata e diretta da Rosa Martirano e presentata da Paolo Mauro, organizzata da Apdem Onlus in collaborazione con M-Art.
Rende, ottava edizione “Canto anch’io… No, tu no!”
Sul palco, l’energia di un vero “Tale e Quale Show” in versione solidale. Giorgia, Lucio Corsi, Tommy Cash, Coma Cose, Mina, Gloria Gaynor, Barbra Streisand e tanti altri prenderanno vita grazie a esibizioni, travestimenti e trasformazioni che strappano risate e applausi, accendendo quel senso di comunità che solo la musica riesce a creare. Tra gli ospiti d’eccezione, Serena Brancale, Cab Calloway e Miriam Makeba (“Mama Africa”), per una scaletta che promette vibrazioni forti e momenti di pura emozione. Lo spettacolo verrà catturato dalle telecamere di Ten TV (Canale 12), per portare a casa di tutti una scintilla di questo coraggio collettivo.
Ma il cuore pulsante di questa storia batte lontano dai riflettori, tra le baracche di lamiera di Mayungu, una discarica alle porte di Malindi, in Kenya. È lì che ogni giorno decine di bambini frugano tra montagne di rifiuti, cercando plastica da rivendere o un avanzo di cibo per non andare a dormire a stomaco vuoto.
Tra quei mucchi di scarti vive Ventin, un bambino con gli occhi pieni di polvere e un sogno grande come il cielo sopra le baracche. Un giorno, guardando dritto negli occhi il giornalista Valerio Giacoia, gli ha sussurrato, come un segreto troppo prezioso per restare in gola: «Voglio andare a scuola». Un desiderio semplice. Ma in un luogo dove l’istruzione è a pagamento e la fame non aspetta, anche il diritto di imparare diventa un lusso che pochi possono permettersi. È qui che la musica si fa megafono. L’incasso della serata sosterrà le rette scolastiche di questi “bambini fantasma” attraverso il progetto “Sosteniamo il Futuro”. Perché un biglietto non è solo un posto in platea: è un banco di scuola, una penna, un quaderno. È futuro!
Ottava edizione “Canto anch’io… No, tu no!”: una macchina organizzativa che non lascia nulla al caso
«Quest’anno abbiamo personaggi straordinari che faranno emozionare il grande pubblico del Garden – racconta Rosa Martirano –. In linea con la nostra finalità benefica, porteremo sul palco dell’ottava edizione del “Canto anch’io… No, tu no!” anche “Mama Africa”. Simbolo di un continente che chiede voce».
Dietro le quinte, la macchina organizzativa non lascia nulla al caso. Ame Academy curerà trucco e parrucco, Accademia New Style firmerà alcuni costumi di scena. Le coreografie saranno realizzate da DenSer Scuola di Danza e Spettacolo, mentre l’audio sarà gestito da Alessandro Guido. L’iniziativa si avvale del supporto di Enersave, L’Arte in Corso, Ambiente Mare Italia, Associazione Paolo De Benedittis, Ercole Martirano Onlus e numerose realtà locali che credono che la cultura non sia un lusso, ma un seme di cambiamento.
Il progetto di solidarietà
Tra chi ha scelto di alzare lo sguardo, anche Simona De Benedittis, presidente di Apdem, che poche ore prima dello spettacolo ci ha confessato: «Quest’anno ho toccato con mano una verità che spesso dimentichiamo: il Signore non lascia indietro nessuno. Lo abbiamo visto attraverso Valerio Giacoia, che da circa tre anni segue con tenacia questo progetto e, con la sua attenzione ai bambini, ci ha fatto percepire cosa significa diventare strumenti dell’amore di Dio. A volte siamo così concentrati sulle nostre fragilità da non accorgerci delle realtà che ci stanno accanto. Ma confrontandoci con Rosa, abbiamo scelto di non voltare le spalle a chi ha bisogno. Questa consapevolezza ci ha cambiati. La perseveranza di Valerio ci ha insegnato che anche una goccia può fare la differenza. E con questo spettacolo vogliamo portare luce su questa realtà, per ricordare a tutti che ognuno di noi può fare la sua parte, anche quando sembra piccola. Perché ogni gesto d’amore genera vita». Perché la musica, quando incontra la solidarietà, non è più solo un’esibizione. È un atto d’amore.
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