Reincarnazione ed esoterismo: chi sono i drusi e cosa c’entrano con la guerra tra Siria e Israele
Nel cuore del Levante, frammentata tra Siria, Libano e Israele, sopravvive una delle comunità religiose più enigmatiche e resilienti del Medio Oriente: i Drusi. Di lingua araba e discendenza etnica araba, rappresentano un caso unico nella galassia delle minoranze regionali per la loro fede chiusa e sincretica, e per un’identità modellata da secoli di marginalizzazione e alleanze tattiche.
Chi sono i drusi
Nati tra il X e l’XI secolo nell’ambito dello sciismo ismailita, i Drusi hanno presto intrapreso un percorso autonomo, sviluppando una dottrina religiosa profondamente esoterica, ad esempio credono nella reincarnazione e nell’eternità dell’anima. Alla base della loro fede si trova un monoteismo assoluto, ma reinterpretato in modo originale: accanto a concetti derivati dall’Islam, la tradizione drusa ingloba elementi cristiani, ebraici, neoplatonici e persino tratti dell’induismo. Questa sintesi filosofico-religiosa ha reso la loro dottrina estremamente selettiva. Dal Medioevo in poi, la fede drusa è rimasta chiusa agli esterni: non si accettano conversioni, non si pratica proselitismo, e i testi sacri sono accessibili solo a un’élite di fedeli istruiti, gli iniziati, custodi delle Epistole della Saggezza.
I drusi siriani
La Siria ospita la più grande concentrazione drusa della regione, con oltre seicentomila persone stanziate soprattutto nei Monti del Druso, nell’area sud del paese. Qui, i Drusi hanno mantenuto a lungo un profilo autonomo, che si è tradotto talvolta in conflitti con il potere centrale, come accadde nel 1925 con la rivolta anticoloniale contro la Francia. Più recentemente, durante la guerra civile siriana, la comunità è rimasta in gran parte neutrale, ma non immune dalle violenze. Alcuni gruppi jihadisti sunniti, come Jabhat al-Nusra, li hanno considerati eretici, sottoponendoli ad attacchi mirati. Tuttavia, in alcuni casi, milizie druse hanno combattuto a fianco dei ribelli o, al contrario, hanno sostenuto il regime di Assad, a seconda delle alleanze locali.
In Libano
In Libano, i Drusi costituiscono circa il 5% della popolazione e occupano un ruolo politico storico. Presenti soprattutto nella regione del Chouf, nel Metn e a Beirut, hanno dato vita a un’identità politica forte e articolata, incarnata da leader carismatici come Kamal Jumblatt e suo figlio Walid. Quest’ultimo, pur avendo mantenuto un orientamento filo-occidentale, non ha esitato a sostenere Hezbollah in alcuni frangenti, in nome dell’unità araba. Durante la guerra civile libanese, le milizie druse hanno controllato porzioni significative del territorio, costruendo una struttura quasi statale. Nonostante le tensioni interne, rappresentano ancora oggi una forza influente, con otto seggi parlamentari e un ruolo chiave nei fragili equilibri settari del paese.
I drusi israeliani e le recenti tensioni
In Israele, i Drusi rappresentano una minoranza arabofona atipica, forte di circa centocinquantamila membri. A differenza di altre comunità arabe israeliane, essi prestano servizio nelle Forze Armate e godono di un rapporto storico con lo Stato, definito da molti come “patto di sangue”. Questa alleanza, tuttavia, ha conosciuto momenti di attrito, soprattutto nel 2018, quando la legge sullo Stato ebraico ha provocato proteste druse, che si sono sentiti relegati a cittadini di seconda classe. Sul piano geografico, vivono principalmente nel Carmelo, in Galilea e sulle alture del Golan, dove una parte della comunità ha rifiutato la cittadinanza israeliana e continua a dichiararsi siriana.
Le recenti tensioni tra Israele e Hezbollah hanno riportato l’attenzione internazionale sulla vulnerabilità di questa minoranza. Nell’estate del 2024, il bombardamento del villaggio druso di Majdal Shams, sul Golan, ha causato numerose vittime tra civili, bambini inclusi. In parallelo, Tel Aviv ha intensificato i rapporti con alcuni leader drusi siriani, presentandosi come protettore di una comunità perseguitata, ma in un contesto che riflette logiche strategiche più ampie, legate al contenimento dell’influenza iraniana e al crollo del regime di Assad.
Nonostante la frammentazione geografica e le divergenze politiche, le diverse comunità druse condividono la stessa esigenza di sopravvivenza culturale e autonomia religiosa.
Che si tratti di rivendicare diritti civili in Israele, di conservare il potere locale in Libano o di navigare tra le fazioni in guerra in Siria, i Drusi si muovono con una prudenza forgiata da secoli di esclusione e adattamento. In un Medio Oriente segnato da conflitti settari e frammentazione nazionale, la loro presenza rappresenta un indicatore discreto ma cruciale delle tensioni tra religione, identità e geopolitica.
Source link