Regno Unito, primo sì alla legge sull’eutanasia
Nel Regno Unito è arrivato il primo sì all’eutanasia. Al termine di un appassionato dibattito, la Camera dei comuni di Londra ha dato l’approvazione al disegno di legge sulla morte assistita in Inghilterra e nel Galles: fumata bianca raggiunta con 330 voti a favore e 275 contrari. Si tratta del primo step per il disegno di legge, che rimanda il “Terminally Ill Adults (End of Life) Bill” a un ulteriore esame in Parlamento. Resta ancora molto da fare, la prima reazione dei sostenitori del provvedimento. Nel 2015, infatti, un testo molto simile non riuscì a vedere la luce. Nel 2022 un altro disegno di legge era stato proposto alla Camera dei Lord e aveva raggiunto una seconda lettura in aula.
Secondo quanto previsto dal testo, la legge permetterebbe agli adulti che si prevede abbiano meno di 6 mesi di vita di richiedere e ricevere aiuto per porre fine alla loro vita a condizione che vi siano garanzie e protezioni. In particolare, dovrebbero essere in grado di assumere da soli i farmaci per la morte assistita. La persona che fa richiesta deve esprimere la propria volontà di morire nel modo che ha scelto in due dichiarazioni separate, che vanno firmate in presenza sia di un medico che di un altro testimone. Il medico deve essere disponibile a reperire e prescrivere il farmaco legale e non deve avere legami di parentela con quella persona.
La capacità di intendere e di volere della persona che fa richiesta di accedere alla morte assistita deve essere verificata da due medici separati. In un secondo momento, la richiesta deve essere valutata da un giudice, che dovrà organizzare udienze sia con i medici, sia con la persona che ha fatto richiesta. La toga ha fino a quattordici giorni di tempo per prendere la sua decisione. In caso di richiesta accolta, il medico deve reperire e somministrare il farmaco letale. Se l paziente cambia idea, il medico deve sottrarre immediatamente il farmaco alla persona. Chiunque cerchi di influenzare la decisione del paziente può essere punito con una pena fino a 14 anni di carcere.
Il disegno di legge è stato presentato dal deputato laburista Kim Leadbeater, che prima della votazione aveva dichiarato che un testo sull’eutanasia era un’opportunità “che capita una volta ogni dieci anni” e che era “atteso da tempo”. La proposta ha spaccato il governo britannico.
Il premier Keir Starmer s’è detto neutrale – ma in più di una occasione ha fatto capire di essere favorevole a una maggiore libertà di scelta individuale sull’eutanasia – mentre deputati e deputate hanno votato col cosiddetto “voto libero”, una procedura informale che consente ai parlamentari di votare secondo coscienza e non seguendo la linea del partito.
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