Salute

Regioni in ordine sparso, urgente il nuovo Piano sanitario per ridurre le disuguaglianze


Richiesta dal ministero della Salute la proroga del Piano nazionale prevenzione 2020-2025, ma non è stata accolta dalle Regioni che invece hanno chiesto e trovato intesa per avviare dei tavoli di lavoro per la stesura del nuovo piano prima della sua scadenza. Proroga accordata dalla Regioni per il Piano Piano Nazionale contrasto Antibiotico resistenza 2022-2025 fino al 31 dicembre 2026.

Dal 2023 ad oggi aggiornati il nuovo Piano oncologico nazionale 2023-2027 e il Piano Nazionale Malattie a distanza di 7 anni dai precedenti e il Piano Nazionale Cronicità dopo 9 anni sebbene con osservazioni e rilievi da parte della Conferenza delle Regioni su finanziamenti, trasparenza nell’inclusione/esclusione delle patologie (es. psoriasi), etc.

Le sfide da affrontare nell’Italia sempre più longeva

L’Italia è sempre più longeva (i centenari sono aumentati del 30% negli ultimi 10 anni), multiculturale (una persona residente su 10 è straniera), ma con nuclei familiari sempre meno numerosi (fra poco meno di 20 anni -nel 2043- 10,7 milioni di persone vivranno sole e 6,2 milioni saranno anziani) e con più di una persona su 5 a rischio di povertà o esclusione sociale (prevalentemente al sud). Ancora poco digitale: nel 2023 l’Italia è al ventiduesimo posto della graduatoria EU 27, con una distanza di 20 punti percentuali dalla Spagna (66,2%) e di 14 punti percentuali dalla Francia (59,7%).

È il quinto Paese al mondo per aspettativa di vita alla nascita (83,5 anni), ma gli anni attesi di vita in buone condizioni di salute sono solo 58,1, in calo rispetto al 2023. Le disuguaglianze territoriali sono evidenti: l’aspettativa di vita varia di circa tre anni tra le regioni più longeve (PA Trento, 84,7 anni) e quelle meno longeve (Campania, 81,7 anni). Mortalità più elevata nel Mezzogiorno, soprattutto per cause cardiovascolari e diabete. Nel 2021 i tassi di mortalità evitabile (prevenibile e trattabile) sono sopra la media nazionale in Campania, seguita da Molise, Sicilia, Puglia e Lazio.

Le principali cause di morte sono le malattie del sistema circolatorio e i tumori. La salute del cervello rappresenta una priorità crescente: 7 milioni di persone affette da emicrania, 12 milioni con disturbi del sonno, 1,2 milioni con demenza, 800.000 con esiti di ictus e 400.000 con Parkinson e un quinto della popolazione con disturbi psichici (es. ansia, depressione). Diverse patologie non hanno riconoscimenti in atti di programmazione nazionale (es. psoriasi, cefalea, cardiomiopatie, etc.) o nei LEA con disuguaglianze in termini di tutele sanitarie e sociali alle quali il Parlamento prova a dare risposte con proposte di legge.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »