Regionali Marche, Acquaroli serra i ranghi e e convoca gli assessori. «Votiamo a settembre». Ecco la probabile data
ANCONA Il tema è diventato talmente rovente da richiedere la convocazione di una giunta straordinaria alle 13 di un caldissimo sabato di luglio. Ma non c’è colonnina di mercurio che tenga quando all’orizzonte si intravedono le Regionali. La data delle elezioni è diventata motivo di scontro politico, con il candidato governatore del centrosinistra Matteo Ricci che ad ogni occasione pungola il rivale Francesco Acquaroli invitandolo a firmare il decreto con il quale dare lo start ufficiale alla corsa.
Il timing
E con la scadenza naturale del mandato che si avvicina, il numero uno di Palazzo Raffaello e candidato al bis con il centrodestra, ha fatto un giro d’orizzonte con i suoi. Ieri Acquaroli ha chiamato a rapporto prima i suoi assessori, poi i compagni di partito di Fratelli d’Italia per confrontarsi e decidere insieme una data. Nei suoi desiderata c’è il 21 settembre, anche per una perfetta chiusura del lustro iniziato a il 20 e 21 settembre 2020. Ma il calendario segna per quel giorno anche un altro appuntamento: il raduno annuale della Lega a Pontida. Un evento a cui gli esponenti del Carroccio sono molto legati e che non vorrebbero vedere oscurato dalla competizione elettorale. Tuttavia, i leghisti made in Marche sarebbero disposti ad assecondare la richiesta di Acquaroli: «Per noi Pontida non è dirimente», fanno sapere alti papaveri local del partito. E anche durante la riunione, ieri, con il suo esecutivo, il governatore non ha incontrato resistenze: «Preferite andare a votare il 21 o il 28 settembre?», la domanda posta da Acquaroli. A cui gli assessori hanno risposto con un laconico: «Per noi è indifferente, decidi tu». Andare alle urne il 28 metterebbe le Marche in tandem con la Valle d’Aosta. Ora il livello del confronto si sposta sul piano nazionale e il presidente uscente della Regione dovrà interfacciarsi con i leader dei partiti di centrodestra che compongono la sua coalizione. Ad un certo punto, negli scorsi giorni, si era addirittura fatta spazio l’idea di anticipare il voto al 14 settembre: una campagna elettorale tesa come quella in corso è difficile da reggere. Ipotesi tramontata perché non ci sono più i tempi tecnici per espletare i passaggi intermedi.
Gli step
La prossima tappa è quella del decreto del presidente con cui Acquaroli indirà ufficialmente le elezioni nelle Marche. La firma arriverà nella settimana che sta per iniziare. Forse già domani. Uno step tecnico con un sapore molto politico; una volta decisa la data, sarà come aprire le gabbie di una campagna elettorale che già in queste prime fasi non ha dato grande dimostrazione di sé. Ne vedremo delle belle.