Calabria

Regionali in Calabria: Gallo e Pitaro “giganti” moderati. Imprese di Ranuccio, Laghi e De Cicco

La Calabria ha votato disegnando una nuova mappa del potere ma solo in apparenza. Dietro la conferma del governatore Roberto Occhiuto si muovono faglie profonde che ridisegnano equilibri interni ai partiti, pesi personali, gerarchie territoriali. In una regione che sembra aver scelto la stabilità, si consuma invece un rimescolamento strutturale. Il voto del 2025, lungi dal restare nei binari di una conferma annunciata, è stato anche uno spartiacque dentro le forze politiche: premia modelli organizzativi solidi e boccia investiture a freddo.
Il dato più clamoroso porta un nome: Gianluca Gallo. L’assessore uscente all’Agricoltura, con 30.165 preferenze personali, non è semplicemente il più votato: è un partito a sé. Il 3,7% di tutto il corpo elettorale regionale ha scritto il suo nome sulla scheda. Un’impresa che non ha precedenti nella storia dell’ente, e che certifica la trasformazione del consenso da ideologico a relazionale. Gallo non ha capitalizzato solo la forza di Forza Italia: ha messo in moto una macchina territoriale capillare, che somiglia più a una federazione autonoma che a un pezzo di partito. Non sorprende, allora, che nel Cosentino FI abbia eletto anche Pasqualina Straface e Elisabetta Santoianni, mentre nel Centro e nel Sud siano entrati Sergio Ferrari, Marco Polimeni, Mimmo Giannetta e Salvatore Cirillo (quest’ultimo con ben 19.225 voti personali). Forza Italia cresce anche in termini assoluti: +4.600 voti rispetto al 2021, e una dote immutata di sette consiglieri. L’asse moderato tiene, e lo fa su gambe solide.
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