Calabria

Regionali in Calabria, è tempo di analisi. L’Istituto Cattaneo: “Campo largo in difficoltà, l’affluenza non è quella reale”


L’Istituto Cattaneo ha diffuso un’approfondita analisi sul voto regionale in Calabria, evidenziando come il risultato del 2025 si discosti dallo schema osservato nelle altre consultazioni svoltesi tra il 2024 e il 2025. A differenza delle altre regioni, dove si è registrata una sostanziale stabilità tra le aree del nuovo bipolarismo, in Calabria il centrodestra ha ottenuto un risultato molto superiore alle attese, mentre il campo largo di centrosinistra ha performato nettamente peggio.

Partecipazione più alta del previsto

Secondo i ricercatori dell’Istituto Cattaneo, i dati ufficiali del Ministero dell’Interno non restituiscono un quadro pienamente realistico della partecipazione elettorale. In apparenza, l’affluenza sembra bassa, ma la realtà è diversa: in Calabria circa il 20% degli aventi diritto al voto risiede all’estero e, pur essendo inclusi nel calcolo ufficiale, non votano alle Regionali poiché dovrebbero recarsi fisicamente nel Comune d’origine. Se si considerano solo i residenti effettivi, la partecipazione supera il 50%, in linea con quella di molte regioni del Centro-Nord.

Il vantaggio strutturale del centrodestra

Entrando nel merito del voto, il Cattaneo sottolinea un fenomeno ricorrente: la differenza strutturale tra il comportamento elettorale dei calabresi alle elezioni nazionali ed europee e quello alle regionali. Anche in passato, le consultazioni locali hanno premiato il centrodestra, con l’unica eccezione del 2014, anno del temporaneo successo del Partito Democratico guidato da Matteo Renzi.

Il centrodestra beneficia costantemente di una crescita delle liste moderate o centriste, spesso radicate nel territorio e con candidati percepiti come “vicini” agli elettori. L’Istituto ricorda che nel 2019 le liste del centrodestra avevano ottenuto il 46% alle europee, salendo al 57% alle regionali del 2020: una dinamica replicata anche tra il 2024 e il 2025.

Flussi e spostamenti di voto

L’analisi dei flussi elettorali condotta sui tre principali comuni calabresi mostra che l’astensionismo è stato basso in tutti i segmenti dell’elettorato, incluso quello del Movimento 5 Stelle. Il calo percentuale del M5S rispetto alle europee è stato dovuto in parte all’attrazione esercitata dalla lista “Tridico Presidente”, che ha raccolto voti nell’area progressista.

Il Cattaneo stima che circa cinque punti percentuali dei voti validi siano transitati “da sinistra a destra”, provenendo in buona parte dall’area liberal-democratica (Azione, Italia Viva, +Europa) e da ex elettori del M5S.

Un campo largo in difficoltà

Pur riconoscendo la sconfitta politica del campo largo, l’Istituto Cattaneo invita alla cautela nelle conclusioni: il risultato calabrese, spiegano i ricercatori, riflette fattori strutturali e di lungo periodo del comportamento elettorale regionale più che dinamiche contingenti. Tuttavia, aggiungono, il voto del 2025 non offre segnali incoraggianti sulla capacità del centrosinistra di proporsi come competitore credibile del centrodestra in una futura sfida di livello nazionale.


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