Umbria

Regionali, caos Psi: si dimetto i vertici locali, costituito comitato di reggenza


«Rassegniamo oggi le nostre dimissioni unitamente ad almeno 20 membri del direttivo regionale tra cui assessori e consiglieri comunali in carica»: lo annunciano in una nota congiunta il segretario regionale e il segretario provinciale di Perugia del Psi, Federico Novelli e Ursula Masciarri, parlando di «ingerenze» da parte dei vertici nazionali del partito. Dimissioni legate alla vicenda del listone unico riformista: il Psi locale puntava a un accordo con Azione replicando lo schema delle amministrative di Perugia, mentre quello nazionale mirava alla lista unitaria.

Le dimissioni «Non possiamo tollerare – si legge nel comunicato – l’utilizzo dei metodi che avevano portato, cinque anni fa alla liquefazione del partito in Umbria, metodi che prepotentemente si sono riaffacciati, sapientemente utilizzati dai soliti noti. Abbiamo denunciato ciò più volte, internamente e pubblicamente, lo abbiamo fatto anche in segreteria nazionale, persino sulla stampa in un corsivo di qualche mese fa. Per tutta risposta il segretario nazionale Enzo Maraio ha, prima, incaricato – non si sa a quale titolo – Gerardo Labellarte per guidare le trattative in Umbria, commissariando di fatto gli organismi regionali in carica, a vantaggio di chi, in questi anni, non ha avuto mai rispetto delle regole di convivenza, dei ruoli e, nel migliore dei casi, indebolendo così il partito di fronte agli altri interlocutori politici. Infine ha composto le liste senza tener in alcun conto dei criteri deliberati a maggioranza dagli organismi regionali».

La nota «In spregio alla volontà espressa dagli organismi locali di partito e al lavoro nel frattempo svolto, il segretario nazionale ha esautorato nuovamente i tre segretari e ha assunto – continua la nota – decisioni a nome del Psi ma contro quelle del Psi umbro: ne sono un esempio la candidatura arbitraria di Cesare Carini alle elezioni provinciali e la conferenza stampa di presentazione della cosiddetta ‘lista riformista’, una sorta di replica di quella creata nell’ultima tornata elettorale del comune di Perugia». «Come se nulla fosse il nazionale, pur essendo ormai giunto alla definizione di una strategia di alleanza con Azione e Pri, esattamente la stessa già percorsa e anticipata proprio in Umbria da noi, intorno al caposaldo del rinnovamento, ha continuato nella delegittimazione delle segreterie locali. Non ha concesso ai legittimi organismi umbri l’utilizzo del simbolo del partito, volutamente richiesto, ed ha osteggia il rinnovamento sino ad arrivare alla composizione delle liste intorno ai sopra citati ‘soliti noti’. Il copione si ripete: esattamente il contrario di quanto deliberato dagli organismi umbri. Un commissariamento di fatto che rigettiamo».

Reggenza Nel corso della giornata di giovedì così Maraio invitato Silvano Rometti, già assessore socialista umbro e membro della segreteria del Psi, «a costituire in tempi rapidi un comitato di reggenza regionale che rappresenti il Psi, in questa delicata fase politica ed elettorale, pregandolo di portare a compimento il lavoro di chiusura della lista, di raccolta firme e di tesseramento, nelle more della celebrazione dei relativi congressi regionale e provinciale». «Riceviamo notizia della decisione di Federico Novelli e di Ursula Masciarri di lasciare i ruoli che ricoprivano nell’ambito del Psi umbro e ce ne dispiace. Dobbiamo tuttavia ribadire – spiegano Labellarte e Rometti – che tali dimissioni non hanno alcuna motivazione plausibile e ragionevole. Il ruolo della Direzione nazionale nella preparazione delle elezioni umbre, impropriamente qualificato come “ingerenza” rientra perfettamente nei compiti di indirizzo politico generale e di coordinamento che spettano agli organismi nazionali e sono stati esercitati nel massimo rispetto di tutte le articolazioni locali del Partito e della piena collegialità. Una collegialità alla quale Novelli e Masciarri, pur ripetutamente sollecitati, si sono sempre sottratti».

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