Basilicata

Reggio, a un anno dalle elezioni: Lamberti scalda i motori

Costituito un polo civico, l’appello di Lamberti per le elezioni a Reggio Calabria: «Con me se non vi piace la città». Professionisti e volti noti a sostegno della candidatura.


REGGIO CALABRIA- Restanza, passione ed amore per Reggio, al di là del proprio credo politico, oltre che voglia di ridarle normalità. Questi gli ingredienti della lista civica «Cultura e Legalità», costruita da e con Eduardo Lamberti Castronuovo, a un anno dalle elezioni a Reggio, presentata al Teatro dello Stretto sabato pomeriggio, in presenza di un folto pubblico, tra cui figura il tre volte consigliere comunale e direttore del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Gom, Filippo Bova (in platea) e il già consigliere regionale Aurelio Chizzoniti, chiamato ad ascoltare le sue suggestioni e dei promotori del progetto. i

l garante regionale dell’Infanzia Antonio Marziale, il già sindacalista Uil e consigliere comunale Nuccio Azzarà, Antonio Romeo, Caterina Cittadino, l’avvocato e già assessore Luigi Tuccio, Umberto Montella e l’avvocato Domenico D’Agostino, tutti professionisti e volti noti del panorama cittadino. Caterina Cittadino menziona “La Restanza” di Vito Teti, ricordando l’impegno di Lamberti nel voler rigenerare la città, mentre lei è stata costretta ad emigrare: «È arrivato il momento di mettere a punto, per Reggio – evidenzia – tutto ciò che ho imparato altrove in questi anni».

Elezioni a reggio calabria, Lamberti chiama l’orgoglio reggino

Subito dopo, passaggio di palla ad Azzarà, che ammette di aver dismesso i panni del sindacalista, abbracciando ciò che è una causa necessaria: «Se uno non ha nulla da dire, è meglio rimanere in silenzio; ma c’è molto da dire e c’è altrettanto da fare». Ad intermezzo, proiettato un video dell’ex Sindaco Demetrio Arena, che appoggia la causa di Lamberti, ricordando che si tratta di un momento storico: «A Messina, da oltre dieci anni – chiosa – governa una compagine civica. Il movimento nasce con una guida sicura; Lamberti è una delle intelligenze più fervide, ha tutti i crismi per guidare la città».«Reggio sforna eccellenze, è un peccato non utilizzarle affinché essa arrivi ad avere uno status di normalità» afferma D’Agostino, ricordando altresì che non basta solo candidarsi, ma impegnarsi fino in fondo in un percorso di civismo.

Marziale è breve e conciso; muove una critica costruttiva alla città: «Fa male vedere i cittadini disamorati. Serve reagire, costruire, e lo dico spassionatamente: quando sono stato chiamato a dare le mie idee, un contributo a questa visione, lo dico chi negli anni e nel tempo, vincendo o perdendo battaglie, al di là delle visioni». Umberto Montella non può far meno di plaudire a Lamberti, per averlo fatto reinnamorare della cosa pubblica. «La politica ha fatto prolusioni teoriche – dichiara – senza mai produrre alcunché, ed è grazie a lui che ho ritrovato questo ardore. Ho conosciuto da vicino il suo profilo umano, al di là di quello professionale; sono stato colpito particolarmente da alcune sue azioni, che l’hanno reso ai miei occhi un benefattore disinteressato».

TUCCIO: “SIAMO PERSONE INNAMORATE DI POLICA”

Luigi Tuccio, oltre a ricordare l’attenzione di Lamberti verso la figura paterna (il Giudice Giuseppe Tuccio, NdR.), snocciola quello che è lo scopo del progetto: «Chi siamo? Persone innamorate di politica che non vogliono fare altro che dare propulsione a una nave qual è la collettività reggina, per farla ripartire e navigare. Può avere motore destro e sinistro, ma senza di voi che siete la vera anima della nave non si va da nessuna parte». Romeo, ricordando la tragica vicenda che ha riguardato l’Avvocato Pellicanò, morto schiacciato da un albero, esordisce così: «Sarebbe facile, nel mio caso, giovane pensionato, passeggiare sul corso, fermarmi nei bar, scansare le buche e rassegnarmi alla caduta degli alberi». Al che, suggerisce un maggiore focus sulle periferie.

Elezioni, Lamberti: “Referendum per le modifiche”

Dulcis in fundo, Lamberti, come già accennato da chi l’ha preceduto, ribadisce che è nelle sue intenzioni rendere Reggio una città normale e fermare l’emorragia di giovani che migrano verso altre città italiane e internazionali, invitando i presenti a riscoprire l’orgoglio reggino, soffermandosi sui giovani talenti che vincono campionati e sulle opere presenti nei musei. Poi, lancia una provocazione: «Alberi non curati e abbiamo una facoltà d’agraria. Perché non collaborare e affidare a loro, per esempio, la custodia del patrimonio arboreo che abbiamo?». «Non ci interessano le battaglie – aggiunge – facciamo la guerra all’illegalità e a tutto ciò che non è normale. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per portare avanti il progetto».

Sul termine, ribadisce l’importanza di referendum per le modifiche della città, opponendosi alla decisione di mettere la statua di San Giorgio, al posto della fontana di Piazza Indipendenza: «Il polo civico ha come riferimento la partecipazione della gente. Nel caso mio, ove fossi eletto, potrei fare solo una legislatura per una ragione biologica. Qualunque cosa dev’essere fatta, di concreto, dev’essere sottoposta a referendum. L’abbiamo fatto quando intitolammo a Corrado Alvaro il palazzo della Provincia e a Pasquino Crupi il Palazzo della Cultura». Sono intervenuti, perorando la causa di Lamberti, la docente universitaria Cristina Alati e Pietro Morena,della compagnia teatrale “Blue Sky Cabaret”


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