Red Dead Online si rinnova zombi, robot e misteri inaspettati
Non si può certo dire che Rockstar Games non sappia come sorprendere i giocatori e, a qualche settimana dall’arrivo dell’incredibile Trailer 2 di Grand Theft Auto 6, ecco che la software house torna a lasciare tutti a bocca aperta con un pacchetto di contenuti per Red Dead Online. Sì, parliamo proprio della componente multiplayer di Red Dead Redemption 2 che era ormai stata abbandonata da tempo e che, per qualche motivo a noi ignoto, è tornata a far parlare di sé con quello che sembra essere il primo di una serie di interessanti aggiornamenti.
Curiosi di saperne di più su queste Storie strambe dal West, abbiamo riscaricato il gioco sulla nostra PlayStation e siamo tornati nel selvaggio west.
Rockstar, che cosa vuoi dirci?
Probabilmente vi starete chiedendo il perché di tanto clamore a causa dell’aggiunta di una manciata di missioni in un titolo a sviluppo continuo come Red Dead Online, visto che un evento simile è del tutto ordinario in GTA Online. Beh, la risposta è semplicissima: ormai da qualche anno, Rockstar Games ha interrotto il supporto alla modalità online di Red Dead Redemption 2, che nel tempo continuava a riproporre a rotazione i vecchi contenuti.

Parliamo quindi di un evento del tutto inatteso, che secondo qualcuno potrebbe persino fungere da teaser per qualcosa di grosso in arrivo, come la sempre più vociferata versione per console di ultima generazione, Nintendo Switch 2 compresa. Congetture dei fan a parte, quindi, questo aggiornamento potrebbe effettivamente non essere arrivato per caso ed è più che comprensibile che stia ricevendo una tale attenzione da parte della community.
A volte ritornano
L’accesso alle nuove missioni del Volume 1 di Storie strambe dal West è davvero semplice, dal momento che Rockstar non ha voluto mettere dei paletti specifici, ma ha preferito rendere questi contenuti disponibili immediatamente a qualsiasi possessore di Red Dead Online, anche chi sta avviando l’esperienza multiplayer per la prima volta. Basta recarsi nell’ufficio postale o recuperare la posta dall’accampamento per mettere le mani sulla lettera che, di fatto, garantisce la possibilità di avviare una qualsiasi di queste attività, nell’ordine che più si preferisce.
L’autore della lettera non è esattamente uno sconosciuto, a patto però che abbiate giocato a Red Dead Redemption 2. Parliamo infatti di Theodore Levin, lo scrittore protagonista di alcune missioni secondarie, che torna qui per chiedere al nostro personaggio di condurre una serie di indagini al fine di venire a capo di quattro terribili misteri. Dando un’occhiata alla descrizione di queste missioni, sembra quasi che il team di sviluppo abbia fatto confusione con le date e abbia scambiato l’inizio di luglio con la fine di ottobre. Parliamo infatti di una sorta di antologia dell’orrore, che propone quattro temi ben noti agli appassionati dell’horror. Ma procediamo per gradi e analizziamo ciascuna delle attività proposte, dal momento che tutte si basano su meccaniche di gameplay ben diverse.
Storie strambe della Peste
Storie strambe della Peste è la prima dell’elenco e, con tutta probabilità, anche quella più giocata dai possessori di Red Dead Online. Questa storia ci porta ad Armadillo, dove pare stia accadendo qualcosa di insolito. Secondo le voci
giunte alle orecchie di Levin, una malattia sta trasformando le persone in zombi. Il nostro obiettivo è quello di recuperare alcuni di questi cadaveri, così che possano essere analizzati. La missione, che segna il debutto degli infetti in Red Dead Redemption 2, è ben più complessa di quanto possa sembrare. Se i non morti sono tutto sommato facili da gestire per via della loro lentezza, il vero problema è rappresentato dagli esponenti di una setta che venera queste creature e prenderà di mira chiunque dovesse osare avvicinarsi troppo alla città. Visto che la missione si svolge al tramonto e le condizioni di luce non sono delle migliori, è quindi molto difficile riuscire a districarsi tra zombi e abili cecchini nascosti in ogni dove. Malgrado l’elevato tasso di sfida, l’attività è molto divertente e si presta anche ad essere rigiocata più volte, magari tentando approcci diversi.
Storie strambe della Scienza
La tappa successiva è la tenuta Braithwaite, dove non troviamo infetti ma qualcosa di molto peggio. In questo luogo, infatti, uno scienziato pazzo è riuscito nell’impresa di creare un esercito di robot, i quali si aggirano per la tenuta armati fino ai denti e attaccano a vista con machete o archi abbinati a frecce incendiarie. In questo caso, i giocatori devono esplorare i luoghi chiave dell’area alla ricerca di robot pacifici e servitù da trarre in salvo, eliminando nel frattempo tutti questi guerrieri di latta.
Per quanto divertente, vista anche la presenza di nemici unici, questa missione è forse un po’ troppo difficile anche se giocata a livello normale. Il problema principale è la resistenza delle creature robotiche, che prima di andare giù richiedono una quantità di piombo esagerata, soprattutto se confrontata con la loro aggressività, che lascia ben poco spazio di manovra.
Storie strambe del Bayou
Del quartetto di missioni appena arrivate in Red Dead Online, Storie strambe del Bayou è quella che riteniamo più debole. Se negli altri casi vi sono comunque dinamiche che rendono l’attività diversa dalle classiche missioni del titolo online di Rockstar, questa avventura nei terreni paludosi di Lagras non spicca certo per originalità. Una volta sul luogo, non bisogna far altro che dare la caccia al Mostro della Palude, che poi non è altro che una sorta di bandito mutato che imbraccia un bel fucile a pompa e che, nell’oscurità della notta, appare agli occhi del giocatore come un qualsiasi altro nemico.
Non solo, poiché la struttura della missione risulta assai ripetitiva: non bisogna far altro che seguire l’obiettivo, fermandosi di tanto in tanto per eliminare gruppi di fuorilegge che si nascondono nella palude per cogliere di sorpresa chi dà la caccia al mostro. Solo alla fine, si dà il via ad una sorta di boss fight in cui bisogna danneggiare la creatura fino a stordirla, così da impacchettarla a dovere e trasportarla fino all’accampamento dello scrittore.
Storie strambe delle Barbarie
A chiudere il cerchio c’è Storie strambe delle Barbarie, che è ultima non certo per importanza. A dire il vero, questa quarta missione del pacchetto aggiuntivo è quella che più ci ha divertito e che è impostata in un modo da renderla effettivamente rigiocabile numerose volte. Questa spedizione porta il giocatore
in quel di Tall Trees, dove pare che un ricercatore sia finito tra le grinfie di un gruppo di banditi sul quale stava investigando. Ovviamente non si tratta di normali sgherri e quella che inizia come una normale ricerca finisce malissimo: il nostro eroe viene infatti circondato e catturato dai banditi, che lo lasciano a terra, di notte, con l’inventario completamente vuoto. Parte così una missione di sopravvivenza in cui bisogna esplorare un’area molto vasta alla ricerca di risorse e armi con cui sopravvivere fino ad arrivare all’incontro finale. Essendo tutto buio, bisogna fondamentalmente seguire le varie fonti di luce, alle quali corrispondono piccoli accampamenti in cui eliminare silenziosamente i banditi e trovare qualcosa di utile. Abbiamo notato inoltre che, avviando più volte la missione, capita di partire da zone diverse, elemento che permette di giocare seguendo percorsi diversi.
È tempo di upgrade?
Questo ritorno nel selvaggio west è stato quindi molto piacevole, sebbene abbia riacceso in noi un desiderio ancora più intenso di poter vedere una versione aggiornata di Red Dead Redemption 2, così che l’hardware di ultima generazione possa essere sfruttato per eliminare alcune magagne come i lunghissimi tempi di caricamento, che talvolta rendono pesante anche il banale accesso a menu come il negozio delle armi.
Sarebbe il caso anche di dare una svecchiata ad alcune meccaniche come il tempo d’attesa tra l’avvio di una missione e l’altra, visto che attendere anche 11 minuti per poter dare il via ad un’altra storia stramba può risultare un’enorme perdita di tempo. Insomma, questo upgrade ci vorrebbe proprio e chissà se tra un volume e l’altro di queste storie, che quasi sicuramente avranno un seguito, non arriverà davvero come suggeriscono le voci di corridoio.
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