Recensione Double Dragon Revive | SmartWorld
Recensione Double Dragon Revive
È curioso notare come, nello stesso mese in cui è uscito il meraviglioso Absolum, che ha rinnovato il picchiaduro a scorrimento, arrivi anche Double Dragon Revive, un videogioco che invece si pone come un revival di uno dei padri fondatori del genere. L’ultimo capitolo della serie, uscito nel 2023 ed intitolato Gaiden: Rise of the Dragons, aveva provato a introdurre qualche elemento roguelite, ma lo aveva fatto con cautela, offrendo un’esperienza piuttosto limitata sul piano dei contenuti. Era comunque un titolo riuscito a suo modo, al netto dell’offerta piccola.
Double Dragon Revive mette sul piatto però una nuova interpretazione della formula classica, riportando Billy e Jimmy Lee in un’esperienza rinnovata specialmente nell’aspetto. Lo abbiamo giocato a fondo, e in questa recensione vi raccontiamo com’è andata.
Scheda videogioco
-
Publisher
Arc System Works -
Sviluppatore
YUKE’S -
Genere
Picchiaduro a scorrimento -
Numero giocatori
1-2 (Locale e Online) -
Lingua
Testi in italiano - Disponibile su
Treddì non è megl di dueddì
La “grande” novità di Double Dragon Revive, tra virgolette, l’avrete già intuita voi stessi dalle immagini, cioè lo stile grafico tridimensionale, che inizialmente ha destato qualche perplessità ma che, man mano che si gioca, si rivela meno disastroso di quanto si temesse.
Sia chiaro, non è un titolo che colpisce per complessità visiva o per un design particolarmente accattivante, ma a schermo risulta comunque pulito e abbastanza gradevole. Gli scenari sono vari, riescono a catturare un po’ l’anima vecchio stampo con i loro poligoni, e nel complesso regalano un respiro diverso alla serie, anche se visivamente non è certo il massimo che ci si potesse aspettare da un ritorno del genere.
Detto questo, Revive si configura come il più classico dei picchiaduro a scorrimento. Ci sono otto livelli in totale, completabili in circa tre ore, ed una volta scelto uno dei due fratelli ci si butta dritti nell’azione.
Si può giocare sia da soli, sia in cooperativa locale o online, e nel corso della campagna si sbloccano altri due personaggi aggiuntivi, dopo aver assistito a delle sequenze narrative che, ve lo anticipo, ho seguito solo per rispetto di chi le ha create e per voi che state leggendo la recensione, ma potrete tranquillamente saltarle senza perdere alcunché.
La struttura dunque è lineare: si colpisce, si avanza, si affrontano ondate di nemici. L’unico vero elemento di spicco, di “nuovo”, è rappresentato dall’interattività ambientale, decisamente riuscita. È davvero divertente afferrare un nemico e scaraventarlo dentro un cassonetto aperto, buttarlo giù da un ascensore o spedirlo in acqua con un bel calcio nel sedere. In più, è possibile sfruttare appigli e muri per saltare e sferrare attacchi aerei, cosa che dona varietà e ritmo al combattimento che, senza giri di parole, è abbastanza povero.
Le botte
Pad alla mano, Double Dragon Revive non offre il massimo della responsività.
Non restituisce quel feeling deciso e preciso che ci si aspetta da un picchiaduro a scorrimento moderno, soprattutto dopo Streets of Rage 4 o il più recente Absolum, che hanno elevato il genere in termini di impatto e fluidità nelle combo, oltre che, soprattutto, nella pulizia delle animazioni.
Le mosse a disposizione non sono molte, come appunto anticipato, ma alcune idee funzionano. In particolare, il sistema di contrattacco è ben riuscito: quando i nemici eseguono specifici attacchi contrassegnati da un’aura luminosa, è possibile contrattaccarli con il tasto dedicato, attivando un breve rallentamento del tempo e ricaricando più velocemente la barra dell’abilità speciale. È una trovata interessante, aggiunge un pizzico di dinamicità ad un combat system altrimenti piuttosto tradizionale e limitato.
Le armi si deteriorano in fretta, non ci sono potenziamenti e le super mosse sono pochissime, tutto sommato. Per carità, nel complesso, il sistema di combattimento è “okay” perché c’è comunque una buona vivacità a schermo ed una discreta varietà di nemici, con qualche new entry come gli spadaccini, che vanno contrastati con attenzione perché contrattaccano ferocemente.
I fan storici riconosceranno poi molti dei volti classici della serie, boss compresi, ora reinterpretati in chiave tridimensionale, e da questo punto di vista c’è sicuramente un certo fascino nostalgico.
Ci prova
Negli otto livelli di Double Dragon Revive, oltre ai classici combattimenti, fanno la loro comparsa anche alcune fasi platform. Sulla carta non sarebbero nemmeno malvagie, perché variano un po’ il ritmo e spezzano la ripetitività, ma nella pratica si rivelano tutt’altro che riuscite. Il problema non è tanto la messa in scena, quanto il sistema di controllo, che non è assolutamente adatto a questo tipo di sezioni.
La situazione peggiora sensibilmente in cooperativa locale, come abbiamo potuto constatare: affrontare le sezioni platform in due è davvero un inferno. Basta che uno dei due giocatori si muova un po’ più velocemente dell’altro perché il compagno finisca giù dal livello, perdendo parte della barra vitale. Bisogna saltare praticamente in sincronia, cosa non semplice, proprio perché i controlli non sono del tutto responsivi.
Il gioco offre anche alcune missioni collaterali, affrontabili al di fuori della campagna principale. Si tratta di brevi sfide, come distruggere oggetti o sconfiggere determinati nemici nel minor tempo possibile. Servono ad allungare un po’ la longevità, ma in realtà non propongono nulla di particolarmente interessante, anche perché non vi è un sistema di ricompense che possa davvero ingolosire.
Prezzo e disponibilità
Double Dragon Revive sarà disponobile a partire dal 23 ottobre al prezzo di 34,99€ su PlayStation 5, Xbox One, PlayStation 4, PC, Nintendo Switch e Xbox Series X/S nella versione digitale. Ci sono anche una versione Limited Edition fisica a 40,99€ ed una Deluxe a 50,99€. In generale il prezzo è fin troppo elevato rispetto a quanto offre.
Il codice digitale per questa recensione è stato fornito da Arc System Works, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.
Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.
Giudizio Finale
Double Dragon Revive
Double Dragon Revive può anche risultare piacevole nel suo essere un picchiaduro a scorrimento asciutto senza troppi fronzoli. Alcune idee funzionano, in particolare il sistema di contrattacchi, abbastanza ben integrato nel ritmo degli scontri, e l’interattività ambientale, che regala qualche momento davvero soddisfacente. Detto questo, l’esperienza resta nel complesso superficiale, manca di responsività ed impatto, elementi che altri esponenti del genere hanno saputo esaltare in maniera ben più convincente, anche alla luce di un prezzo davvero eccessivo per la sua effettiva offerta. Si lascia giocare, ma non è un ritorno in grande stile.
Voto finale
Double Dragon Revive
Pro
- Buona interattività ambientale
- I contrattacchi danno soddisfazione
- Discreta varietà di scenari e nemici storici
Contro
- Il feeling dei colpi solo “okay”
- Sezioni platform confusionarie, specie in co-op
- Contenuti limitati e prezzo alto
Source link