Recensione Ball X Pit: la nuova hit indie dopo Balatro e Vampire Survivors
Recensione Ball X Pit
Ball X Pit è un altro di quei titoli “droga” che portano avanti il filone di Vampire Survivors, attorno al quale orbitano numerosi cloni (ne è un esempio il recente Achilles: Survivor), dove il piacere del gioco nasce dall’accumulo, dal ritmo, dai numeri che crescono a schermo e da quella gratificazione immediata che spinge ad un’altra run, e poi un’altra ancora. Solo che Ball X Pit prende questa formula e la rielabora in modo tutto suo, fondendo generi apparentemente lontanissimi: da Arkanoid al roguelike, fino ad alcuni elementi gestionali che ricordano i city builder. Un mix assurdo sulla carta, ma che in cinque minuti già capisci che sarà molto pericoloso per il tuo tempo.
Scheda videogioco
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Publisher
Devolver Digital -
Sviluppatore
Kenny Sun -
Genere
Azione, roguelike -
Numero giocatori
1 -
Lingua
Inglese - Disponibile su
Cos’è Ball X Pit
Che non vi inganni la somiglianza con Arkanoid, perché Ball X Pit non è propriamente un rompi-mattoni classico. In realtà è molto più vicino a Vampire Survivors nella struttura, solo che qui il caos degli attacchi prende la forma di una pioggia di sfere che rimbalzano ovunque.
Anzitutto, si sceglie uno dei personaggi disponibili (ce ne sono molti, moltissimi), e poi si entra in partite che durano all’incirca 15 minuti l’una, su una plancia che scorre verticalmente, lungo la quale ci si può muovere per schivare gli attacchi dei nemici.
Le sfere, che possono essere di dimensioni diverse (piccole, rapide e numerose, oppure grandi, dotate di abilità uniche), vengono lanciate automaticamente, e il giocatore può direzionare il tiro, o smettere di sparare, se lo vuole. Quando colpiscono i nemici, le palline rimbalzano indietro, creando un flusso costante, visto che poi vengono rilanciate. L’obiettivo è impedire che i nemici raggiungano la parte bassa dello schermo, un po’ come in Space Invaders, perché, se ci riescono, infliggono danno diretto alla propria barra vitale.
Fin qui sembrerebbe un arcade immediato e lineare, ma la vera anima del gioco emerge nei suoi tanti strati di progressione. C’è infatti un doppio sistema di potenziamento, cioè uno temporaneo, legato alla singola run, con incrementi da scegliere man mano che si sale di livello, ed uno permanente, che è la spina dorsale dell’intera esperienza e dà senso a ogni partita successiva.
Palle e palline
Dunque, ogni nemico sconfitto lascia dietro di sé delle piccole scintille luminose che fungono da esperienza: raccogliendole si sale di livello, e ad ogni livello si può scegliere uno tra tre potenziamenti estratti casualmente da un ampio catalogo. È qui che Ball X Pit rivela la sua natura da Vampire Survivors, perché permette di costruire vere e proprie build di sfere, ognuna con una logica diversa. Ed è curioso vedere come ci sia stato dell’impegno nell’implementare l’elemento roguelike in un titolo che all’apparenza mai l’avrebbe abbracciato, un po’ come è successo lo scorso anno per Balatro, che aggiunse, al poker, una sorta di vincente progressione ruolistica.
Ritornando a Ball X Pit, ci sono configurazioni molto assortite, che puntano, ad esempio, tutto sulla moltiplicazione delle sfere più piccole, e altre che si concentrano su bonus elementali, come incendi che avvolgono i nemici, ghiaccio che li immobilizza o scariche elettriche a catena. Non mancano poi poteri più eccentrici, come la possibilità di evocare alleati che generano ulteriori sfere, creando un effetto valanga che riempie lo schermo.
Oltre alle scintille che aumentano la barra di esperienza, poi, vi sono delle sfere cosmiche che appaiono di tanto in tanto come ricompensa dei nemici, le quali, una volta raccolte, funzionano all’incirca come i forzieri di Vampire Survivors: è il giocatore a scegliere che tipo di potenziamento ricevere, se un miglioramento ad una o più sfere casuali equipaggiate, o, se rispettate determinate condizioni, evolvere o addirittura fondere due sfere per creare effetti inediti o versioni potenziate di quelle esistenti.
La meccanica offre un maggiore controllo nella creazione della propria build rispetto alla media dei roguelike, cosa che rende la progressione meno dipendente dal caso e più strategica. Ovviamente, man mano che si avanza e si completano le run, si sbloccano nuovi oggetti, strumenti e modificatori che ampliano le possibilità di personalizzazione, permettendo di sperimentare combinazioni sempre più folli e devastanti. Il gioco funziona quasi come una cipolla a strati, perché più si va avanti, più si svelano nuovi sistemi e sinergie, il cui sblocco, però, è legato alla già citata gestione della città, l’altro grande pilastro di Ball X Pit.
Gestione della città
Nel corso delle varie partite otterrete denaro e risorse, come legna, pietra e grano, che vi serviranno per costruire nuovi edifici e ampliare il vostro villaggio. Tra una run e l’altra, infatti, vi ritroverete a gestire un villaggio dove potrete edificare case e dimore per sbloccare nuovi personaggi, campi e foreste per produrre materiali, e tante altre strutture che offrono potenziamenti permanenti utili per le run successive.
Il sistema funziona molto bene perché ogni ritorno in città è sempre ricompensato da qualcosa di nuovo, che sia un edificio da costruire, una meccanica da sbloccare o un nuovo oggetto da provare, oltre a decine di eroi, ciascuno con un’abilità peculiare che gioca con le regole stesse del gioco, come la gravità ad esempio, o la velocità, ma lasceremo a voi il piacere di scoprirli.
Alcuni edifici offrono bonus passivi semplici, altri sbloccano strumenti strategici, come la possibilità di scartare potenziamenti indesiderati durante una run, mentre altri ancora, più avanzati, arrivano addirittura a “rompere” il gioco, ma in senso positivo: è chiaro che gli sviluppatori vogliano che il giocatore si senta progressivamente più potente, premiandolo con nuove possibilità e combinazioni sempre più esagerate.
Il bello è il modo in cui si costruisce un edificio, o meglio, il piazzamento lo si fa da un sotto-menù classico, ma per dare il via all’effettiva costruzione, ai potenziamenti e alla raccolta di risorse all’interno del villaggio, bisogna lanciare i personaggi sbloccati a mo’ di flipper, facendoli rimbalzare contro gli edifici per attivarne gli effetti o tagliare la legna, ad esempio.
Specifiche costruzioni richiedono un certo numero di colpi per essere completate, ma sarà possibile lanciare gli eroi solo una volta tra una partita e l’altra, il che vi spinge a pianificare con attenzione la disposizione della città e a ottimizzare i tiri per massimizzare i guadagni.
Il sistema costruito è altamente assuefacente, ma anche piuttosto ripetitivo, poiché richiede molte risorse per i potenziamenti più avanzati. Serve quindi una certa predisposizione al management e alla ripetizione per poter essere apprezzato fino in fondo, e soprattutto una buona dose di volontà nel dover giocare i livelli già superati per poter raccogliere reagenti indispensabili al fine di potenzarvi a dovere. Di sicuro chi si lascerà prendere dal ritmo troverà grande soddisfazione nel migliorare progressivamente il proprio villaggio e vedere gli effetti concreti delle scelte fatte, anche perché il gioco prevede anche strumenti per rendere questo processo più snello nel tempo.
Vi deve piacere la reiteratività, il fare bene o male sempre la stessa cosa, un loop che comunque il gioco sa come farcire e riempire per mantenerlo goloso almeno per una ventina di ore. Del resto anche gli stessi livelli, pur somigliandosi l’un l’altro, presentano sempre qualche piccola novità, che sia un nemico che effettua un attacco diverso dal solito, magari uno sparo radiale al posto di un singolo colpo, oppure un boss di fine livello, ciascuno peculiare nel modo in cui si comporta e colpisce.
Anche dal punto di vista estetico e tecnico Ball X Pit fa il suo, presenta un frullato riuscito tra elementi tridimensionali e pixel art, che, pur non essendo particolarmente originale, risulta pulito, leggibile e ben curato, spinto pure da musiche che entrano in testa.
Peccato solo manchi una modalità cooperativa locale, che avrebbe certamente reso il tutto ancora più divertente, ma nulla vieta possa arrivare in futuro, come successo appunto a Vampire Survivors stesso.
Prezzo
Ball X Pit è disponibile su PS5, PC, Nintendo Switch e Xbox al prezzo di 14,99€, nel solo formato digitale. C’è anche su Game Pass.
Il codice digitale per questa recensione è stato fornito da Devolver Digital, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.
Giudizio Finale
Ball X Pit
Ball X Pit ha un’intuizione intelligente, quella di fondere la parte di accumulo tipica dei survivors-like con una gestione strategica del villaggio, che dona profondità, ritmo ed un senso di progressione tangibile anche fuori dalle run. È vero, la struttura del gioco tende a diventare ripetitiva, soprattutto quando vi costringe a rigiocare i livelli precedenti per raccogliere le risorse necessarie a sbloccare potenziamenti indispensabili per avanzare: si tratta di una scelta di design consapevole, ma che, vi avvertiamo, potrebbe risultare un po’ pesante. Detto questo, è uno dei pochi, pochissimi prodotti in stile Vampire Survivors che riesce davvero a catturare quelle stesse sensazioni di assuefazione e progressione ben amalgamate, senza però sembrare una pallida imitazione.
Pro
- Indovinato mix di idee
- Assuefacente nella progressione
- Si ha controllo della build, e se ne possono fare di folli
Contro
- Intrinsecamente ripetitivo
- Costringe a giocare livelli precedenti numerose volte per poter andare avanti
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