Recco, nuovo regolamento per l’assegnazione delle case popolari di via Milano e via Trieste
Recco. Consiglio comunale di Recco ha approvato il nuovo regolamento per l’assegnazione e la gestione dei 24 alloggi di edilizia pubblica di via Milano e via Trieste. Un documento che, oltre a modernizzare, rende più eque le procedure di accesso, tenendo conto di criteri economici, sociali e familiari.
“Abbiamo definito un sistema basato su equità e trasparenza, che ci permetterà di sostenere le famiglie in difficoltà e premiare chi rispetta le regole. Abrogando il vecchio regolamento risalente al 1983, abbiamo introdotto un provvedimento più adatto all’attuale contesto sociale ed economico. La principale novità riguarda le procedure di formazione della graduatoria” sottolineano il sindaco Carlo Gandolfo e l’assessore ai servizi sociali Davide Manerba.
Gli alloggi che si renderanno liberi, realizzati con fondi comunali al di fuori del circuito dell’edilizia residenziale pubblica (Erp), saranno assegnati attraverso bandi quadriennali pubblicati all’albo pretorio e sul sito istituzionale. Le domande, redatte su moduli specifici, dovranno attestare cittadinanza, composizione del nucleo familiare e situazione economica certificata da Isee.
Il regolamento stabilisce requisiti precisi, tra cui il divieto di possesso di altri immobili adeguati, l’assenza di atti di decadenza o occupazioni abusive, e una situazione reddituale conforme ai limiti stabiliti dalla Regione Liguria per l’Erp. I punteggi saranno assegnati in base a condizioni personali (invalidità, disabilità), locative (sfratto in corso, alloggi precari o antigienici), convivenze forzate o sovraffollamento. Premiata anche la residenza storica a Recco e il basso reddito familiare. In caso di parità, verrà privilegiato chi risiede da più anni nel Comune.
La durata base dei contratti sarà di quattro anni, rinnovabili. I canoni saranno calcolati sui valori di mercato (Omi) ma modulati in base alle fasce Isee degli assegnatari, con aggiornamenti annuali legati all’indice Istat. Il mancato pagamento di tre mensilità, se non adeguatamente motivato, potrà comportare la decadenza dall’assegnazione. Previsti procedimenti trasparenti e possibilità di ricorso. Infine sono state inserite norme dettagliate su ampliamenti familiari, accoglienze temporanee, mobilità d’ufficio e subentri.