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Re Carlo prepara il piano per la successione per il principe William

«Re Carlo mi informa che è in fase di preparazione un nuovo piano di successione. Di più non posso dire. La mia bocca continua a restare cucita…». Il messaggio pubblicato su X è di Nicholas Witchell, corrispondente reale in pensione della BBC, quindi una fonte autorevole e molto vicina a re Carlo (mecenate del Normandy Memorial Trust cofondato dal giornalista reale). Witchell aggiunge di aver postato il tweet dopo una notte passata sotto la pioggia fuori da Kensington Palace. Sicuramente una notizia.

Evidentemente le condizioni di re Carlo, cui, più di due mesi fa, è stato diagnosticato un cancro, pochi giorni dopo il ricovero alla London Clinic per un intervento alla prostata ingrossata, sono molto più serie di quanto non sappiamo, al punto che si è già messa in moto la macchina per delineare la successione dell’erede al trono, il principe William. Ricordiamo che non è mai stato indicato quale organo sia stato colpito dal cancro. Palazzo, il 5 febbraio scorso, si era limitato a dire che il tumore era considerato trattabile anche perché scoperto precocemente e che re Carlo avrebbe iniziato fin da subito a sottoporsi a cure regolari. Nonostante l’iniziale prognosi buona e l’atteggiamento positivo del re verso la sua malattia con quel «resta totalmente positivo sul trattamento», Palazzo si sta preparando a ogni evenienza.

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Secondo la blogger americana Jessica Reed Kraus, considerata molto attendibile, ha subito un intervento chirurgico all’intestino e sta affrontando la convalescenza con un sacchetto. Il Palazzo, non volendo metterla in imbarazzo, si è fermato a poche spiegazioni vaghe che però hanno creato il caos»

I piani di successione stabiliscono il “come” e il “quando”. E a confermare che siano già stati avviati è anche l’esperto reale Tom Quinn, che al Mirror ha detto che il tutto sarebbe stato tenuto nascosto al principe Harry. Palazzo infatti teme che il secondogenito di re Carlo, come ha ampiamente dimostrato in passato con interviste bomba, libri scandalo e documentari Netflix scomodi, al primo alito di vento contrario nei suoi confronti, spifferi tutto alla stampa. «Nessuno si fida», ribadisce Tom Quinn a causa delle sue rivelazioni passate sgradevoli sulla Royal Family.

La notizia trapela forse anche per rassicurare i sudditi in un momento di crisi per la monarchia britannica, dopo l’assenza dalle scene di due figure chiave della royal family, dopo il photogate di Kate Middleton e dopo tutte le speculazioni che ne sono conseguite e che accendono delle incognite sul futuro della dinastia.

Il piano per la successione

Cosa succederebbe quindi se re Carlo abdicasse o addirittura morisse? In Gran Bretagna il trono passa immediatamente all’erede al trono, il principe William mentre il figlio maggiore di 10 anni, il principe George, diventerebbe il prossimo erede al trono e sua moglie Kate Middleton la regina consorte. Segue, in linea di successione, la principessa Charlotte che, grazie a una legge del 2013, la Succession to the Crown, resta davanti al fratello maschio minore di lei, il principe Louis. La legge si applica ai reali nati dopo il 28 ottobre del 2012 e ha messo fine alla pratica secolare secondo la quale un figlio maschio minore poteva passare davanti alla sorella maggiore nella linea di successione al trono. L’ordine di successione è determinato dalla discendenza, essendo appunto ereditato dai figli del sovrano. Una volta che l’erede al trono ha avuto dei figli, questi prendono il posto dietro di lui nella linea di successione, anche nel caso in cui il genitore muoia. Per esempio, se il principe Carlo fosse morto prima della regina Elisabetta, il principe William sarebbe stato il primo nella linea di successione al trono. E non il principe Andrea, secondo figlio della regina Elisabetta. I monarchi britannici hanno la possibilità di scegliere un nome al momento dell’ascesa al trono. Nel caso in cui il l’attuale principe di Galles mantenesse il suo, sarebbe re William V.

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Gli osservatori reali hanno cerchiato il 31 marzo in rosso sul calendario, ma la principessa del Galles, secondo la stampa americana, potrebbe non tornare così presto sotto i riiflettori

Il ruolo di Harry

Sembra invece del tutto infondata la notizia, una fantasia, l’ennesima, uscita su diversi media e social, secondo la quale il principe Harry, quinto nella linea di successione al trono, e la moglie Meghan Markle starebbero preparando un ritorno a Londra con la possibilità di vestire nuovamente i panni di working royals nella Firm e dare una mano. Una fonte reale aveva detto tempo fa a Page Six che Harry avrebbe sicuramente “provato” ad aiutare il padre se il re glielo avesse chiesto. Il ritorno dei duchi di Sussex sulla scena reale inglese è nato in mezzo ad altre mille speculazioni in un momento di grande difficoltà per la monarchia, sempre più snellita e ridotta all’osso, in cui si intravvede un vuoto di potere con due dei reali più importanti, re Carlo e la principessa del Galles, fuori gioco per ragioni serie di salute e il principe William che, ora, c’è a intermittenza, visto che deve prendersi anche cura della moglie malata e dei figli.

Sempre secondo l’esperto reale Tom Quinn «La regina Camilla, il principe William e la principessa reale Anna con i duchi di Edimburgo, Edoardo e la moglie Sophie, sono più che capaci di far fronte agli impegni della fitta agenda reale e comunque non c’è più spazio per Meghan Markle a corte. Anche se il principe Harry fosse autorizzato a rientrare temporaneamente nella Firm, sua moglie non farebbe certo parte del pacchetto». I due fratelli comunque si parlano a malapena. Quindi l’idea che il principe William accetti che Harry torni a casa è per gli esperti reali impensabile. Giovedì sera, in occasione della celebrazione a Londra per i Diana Awards, il principe William ha tenuto il suo discorso al Natural History Museum di Londra mentre il principe Harry ha rilasciato il suo videomessaggio solo a cerimonia conclusa.

L’ultimo viaggio del principe Harry a Londra, subito dopo l’annuncio al mondo della diagnosi di cancro di re Carlo, era stato l’occasione per un incontro lampo, come raccontò la stampa, che durò solo 30 minuti con il duca di Sussex che ripartì per la California il giorno dopo.

Operazione Menai Bridge

Va detto, infine, che Palazzo si muove molto in anticipo con la sua macchina organizzativa. Basti pensare che i preparativi per i funerali di un monarca cominciano fin dal suo primo giorno di ascesa al trono e sono curati in ogni minimo dettaglio, come dimostrato anche in occasione della morte della regina Elisabetta le cui esequie sono state pianificate per decenni. Buckingham Palace, recentemente, ha ammesso di stare lavorando anche all’Operazione Menai Bridge, il funerale del sovrano, il cui nome in codice in questo caso prende il nome da un ponte sospeso in Galles. Naturalmente l’augurio a re Carlo è di vivere a lungo, come i suoi illustri genitori. «God save the King!».


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