Re Carlo III avvia il procedimento per togliere il titolo di principe al fratello Andrea: ecco cosa succede adesso
Re Carlo III prende ufficialmente le distanze dal fratello minore Andrea. In un comunicato ufficiale diffuso nella tarda serata di giovedì 30 ottobre Buckingham Palace ha annunciato che il sovrano «Ha avviato un procedimento formale per la rimozione del trattamento, dei titoli e delle onorificenze al principe Andrea», si legge all’inizio della nota. «Il principe Andrea sarà ora conosciuto come Andrea-Mountbatten Windsor».
Sciolto ogni nodo anche sull’ormai annosa questione del Royal Lodge, dove Andrea risiede dal 2003. «Il suo contratto di locazione gli ha finora garantito la protezione legale necessaria per continuare a risiedervi (un contratto di 75 anni, ndr). Ora è stata notificata la disdetta formale del contratto di locazione e lui si trasferirà in una residenza privata alternativa. Queste ripercussioni sono ritenute necessarie, nonostante lui continui a negare le accuse a suo carico». Le accuse a cui fa riferimento il comunicato sono quelle dello scandalo sessuale che ha coinvolto Andrea, legato all’ex finanziere e pedofilo Jeffrey Epstein, e che sono tornate alla ribalta dopo la pubblicazione del libro di Virginia Giuffre, Nobody’s Girl, principale accusatrice del principe, che è morta suicida lo scorso aprile e che sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali con lui quando era ancora minorenne. La posizione della monarchia non potrebbe essere più netta al riguardo: «Le loro maestà desiderano chiarire che i loro pensieri e la loro massima solidarietà sono stati, e rimarranno, rivolti alle vittime e ai sopravvissuti di qualsiasi forma di abuso».
È la prima volta che Buckingham Palace prende una posizione decisa sulla questione, mai affrontata di petto dalla regina Elisabetta, che ha sempre concesso il beneficio del dubbio al terzogenito (il figlio prediletto, pare), ma che Carlo III non poteva più rimandare. Gli effetti di questa decisione non saranno immediati perché il re può privare il fratello di alcune onorificenze come, ad esempio, quella di Cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera, ma non può privarlo del suo titolo di principe. Per farlo esiste una procedura, quella a cui si fa riferimento nel comunicato di Palazzo, a cui dovrà fare seguito un Atto parlamentare. Bisogna risalire al 1917 per trovare una situazione simile, sebbene non paragonabile: nel pieno della Prima guerra mondiale il Titles Deprivation Act fu emanato per togliere i titoli i nobili britannici schierati con il nemico.
Andrea resta in linea di successione, all’ottavo posto. Anche questo potrebbe essere revocato per legge, ma per farlo servirebbe il consenso di tutte le Nazioni del Commonwealth. L’ultima volta che questo protocollo fu utilizzato fu quando Edoardo VIII abdicò nel 1936. L’ipotesi che il terzogenito di Elisabetta II possa ambire al trono è più che improbabile, tuttavia l’attuale situazione della monarchia britannica potrebbe portarlo persino alla reggenza se William dovesse succedere al padre Carlo prima del diciottesimo compleanno del primogenito George. Il figlio di un re, infatti (purché maggiorenne) è reggente per il padre in caso di incapacità di quest’ultimo in base al Regency Act. Nel caso di William, che ha figli ancora piccoli, la reggenza spetterebbe al fratello minore Harry, che però non vive nemmeno nel Regno Unito, condizione indispensabile per poter ricoprire il ruolo: e Andrea sarebbe, appunto, il primo adulto in ordine dinastico dopo il duca del Sussex. Ipotesi, ovviamente, ma non troppo fantasiose, considerando che le reali condizioni di salute del sovrano non sono note. Per il momento, tuttavia, non ci sono indicazioni circa un’ipotetica rimozione di Andrea dalla successione.
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