Società

Raz Degan a Belve: «Il rapporto con Paola Barale non è stato un fallimento»

Dal sesso spirituale al blitz antidroga con Paola Barale, Raz Degan si racconta senza censure a Belve, il programma di Rai2 condotto da Francesca Fagnani, in onda martedì 20 maggio alle 21:20. L’attore, regista ed ex modello israeliano, oggi “sciamano pop” che vive in un trullo a Ostuni, risponde alle domande taglienti della giornalista con ironia e sincerità, svelando retroscena inediti sulla sua vita: dallo spot Jägermeister che lo rese famoso negli anni ’90 alla relazione con Paola Barale, fino alle scelte radicali come l’uso dell’Ayahuasca e la pratica del brahmachari.

Nato in un kibbutz a Sde Nehemia, in Israele, il 25 agosto 1968, Degan ha iniziato la sua carriera come modello a 21 anni, dopo il servizio militare obbligatorio. La svolta arriva negli anni ’90 con lo spot Jägermeister, dove la frase «Sono solo fatti miei» diventa un tormentone. A Belve, Degan riflette sull’impatto di quel momento: «Pensa, quattro battute possono cambiare la vita. Queste quattro parole hanno seminato un mio percorso di vita incredibile». Alla domanda della Fagnani «lei cosa ha pensato, che fortuna o me lo merito?», risponde con pragmatismo: «Fai più soldi possibile che dura poco!».

Un successo che lo ha portato sulle copertine patinate ma anche a esplorare nuove strade, dal cinema d’autore con registi come Oliver Stone ed Ermanno Olmi al documentario The Last Shaman, prodotto da Leonardo DiCaprio.

Uno dei momenti più controversi della vita di Raz Degan è il blitz antidroga all’Isola d’Elba, quando lui e l’allora compagna Paola Barale furono sorpresi dalle forze dell’ordine. Entrambi assolti, Degan ne parla per la prima volta a Belve con toni accesi: «Un’invenzione, era tutto finto. La macchina mediatica era la vera belva». Alla domanda diretta della conduttrice, «Ma il blitz c’è stato?», ammette: «Come no! Una cosa allucinante, a un certo punto sono arrivate venti macchine». Ma aggiunge: «A qualcuno non piaceva il nostro successo».

La relazione con Paola Barale, durata 14 anni fino alla rottura definitiva nel 2015, è un altro tema centrale dell’intervista. Degan, che oggi vive in un trullo a Ostuni con la compagna Cindy, conosciuta a Bali nel 2017 , ricorda con affetto quel legame: «Quanta popolarità abbiamo avuto e quanti bastoni tra le ruote ci hanno messo: non lo definisco un fallimento il nostro rapporto. Se siamo stati insieme 14 anni vuol dire che c’era qualcosa di più profondo». Un amore intenso, segnato da momenti difficili, come il presunto tradimento con Kasia Smutniak nel 2008, ma anche da una complicità che ha resistito alle tempeste mediatiche.

Degan, che si definisce un viaggiatore alla ricerca di autenticità, parla apertamente delle sue pratiche spirituali. Sull’uso dell’Ayahuasca, un allucinogeno tradizionale, afferma: «Non è una droga, è un allucinogeno. Ti può illuminare, come ti può portare dentro l’inferno. A me ha aiutato». Ancora più sorprendente è la rivelazione sulla sua pratica del brahmachari, che Fagnani traduce come astinenza sessuale: «Fai sesso ma non eiaculi. Lo pratico ancora oggi, da oltre 20 anni».

Rispondendo a un aneddoto riportato da Rocco Siffredi all’Isola dei Famosi, Degan precisa: «Ho praticato “brahmachari”, cioè mantenere l’energia sessuale dentro per motivi spirituali». Una scelta che riflette il suo stile di vita, lontano dai riflettori e immerso nella natura, come racconta nel suo percorso di documentarista e fotografo, celebrato anche in mostre internazionali.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »