Marche

«Rayan, non ti dimenticheremo mai». Fano, dolore ed emozioni all’istituto Olivetti per lo studente morto dopo un attacco di epilessia


FANO È un Natale triste quello che si avvicina per gli studenti dell’istituto Olivetti che hanno perso di nuovo un loro amico: il terzo in questo anno, in cui il destino è sembrato accanirsi su questa scuola che grazie ai suoi vari e articolati indirizzi è invece carica di vitalità. Dopo la scomparsa i mesi scorsi di Francesco studente del Volta, determinata da un male che non perdona e di Tommaso deceduto a scuola a settembre a 14 anni per una grave patologia cardiaca, è venuto a mancare anche di Rayan, 17 anni, colpito da una forma di epilessia che purtroppo la scienza medica non è riuscita a controllare. 

La riunione nel cortile

Ieri, i ragazzi dell’Olivetti si sono riuniti insieme alla preside e ai loro insegnanti nel cortile della scuola, per dire addio al loro amico. Un addio pieno di mestizia e di commozione, a cui hanno partecipato la mamma di Rayan con il fratello più giovane che frequenta la stessa scuola e la nonna; figure vestite a lutto, devastate dal dolore, seppure espresso con grande dignità. Il tutto è iniziato con un minuto di silenzio, in cui il calore dell’emozione ha sconfitto il freddo pungente.

Poi ha preso la parola la dirigente Eleonora Maria Augello che ha ricordato Rayan Belhaj, come un giovane tunisino e allo stesso tempo uno studente fanese che ha lasciato un segno profondo nella vita di tutti coloro che l’hanno conosciuto, del quale rimane impresso il suo sorriso, la sua vitalità, il suo essere per gli altri. «La sua scomparsa – ha detto – ci ha lasciato smarriti, ma è in momenti come questi che dobbiamo trovare la forza di riflettere sul valore della vita. Come scuola abbiamo affrontato un anno durissimo, un anno che ci sta mettendo di fronte a prove troppo grandi e difficili da comprendere soprattutto – ha specificato rivolgendosi agli studenti – alla vostra età. Al tempo stesso vogliamo, anche se non è semplice, trovare un senso a tutto questo; non è semplice, ma insieme possiamo affrontarlo passo dopo passo. La vita è un dono preziosissimo, fragile, ma straordinario, fatto di attimi, di relazioni e soprattutto di scelte. Ed è proprio in onore di chi non è più tra noi che dobbiamo impegnarci di viverla nel miglior modo possibile».

Le testimonianze dei ragazzi

Alle parole della preside hanno fatto eco quella dei ragazzi, ancora più tenere e rotte dall’emozione. «Non avrei mai immaginato di leggere queste parole d’addio – ha confessata una compagna di scuola rivolgendosi all’amico perduto – mentre ho ancora impresso nella memoria il tuo sorriso. Dal 30 ottobre, da quando cioè sei rimasto assente da scuola, ci hai lasciato un vuoto dentro che speravamo di colmare con il rivederti; questo non è stato possibile e ora il vuoto è diventato più grande». «Non dimenticheremo mai, la tua bontà – ha testimoniato un’altra amica – la tua energia, il tuo cuore grande che sembrava non conoscere limiti. Non ti dimenticheremo mai!». Sono seguite poi altre testimonianze finché un gruppo di palloncini azzurri è stato liberato nel cielo a portare lontano i sentimenti espressi da tutti i suoi amici. Prima di Natale la preside ha confermato che intende organizzare, se la famiglia di Rayan vorrà, una nuova cerimonia con il vescovo di Fano e l’iman di zona per ricordare lo studente scomparso.




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