Ragusa, Camemi e l’intersezione stradale pericolosa: il caso finisce in Procura
Settanta cittadini chiedono una volta per tutte che sia fatta luce sull’intera vicenda
La vicenda legata alla messa in sicurezza dell’accesso al Villaggio Camemi sulla SP 25 Ragusa – Mare finisce in Procura.
Con un articolato esposto, presentato nei giorni scorsi sia in Procura che Prefettura, a firma di circa 70 cittadini, gli abitanti chiedono che venga fatta, una volta per tutte, luce sull’intera vicenda che si protrae ormai da ben sedici anni e senza un minimo accenno, all’infuori di promesse, di un concreto intervento atto a risolvere l’annosa e grave situazione.
“Sedici anni, sedici lunghi anni – affermano gli abitanti ormai stanchi dei soliti proclami – che, relativamente all’adozione di una soluzione per rimediare alle criticità legate all’immissione nel villaggio Camemi provenendo da Marina di Ragusa, pur essendo stati caratterizzati da svariate interlocuzioni, da sopralluoghi di Commissioni tra organi amministrativi e tecnici; da una conferenza di servizio tenutasi nel 2010 presso l’Assessorato alla Viabilità dell’allora Provincia Regionale e da altra apposita riunione tra le parti convocata nel 2019 dal Sig. Prefetto; incontri e interlocuzioni informali con vari amministratori, dirigenti, funzionari, etc., di fatto non hanno portato ad alcun risultato, se non ad un continuo susseguirsi di promesse, rassicurazioni e a volte anche ad un apparente scaricabarile sulle competenze tra Provincia e Comune”.
“Purtroppo non ci bastano più le vane rassicurazioni – aggiungono gli abitanti. Ci è stato detto che il Libero Consorzio Comunale di Ragusa avrebbe reperito i fondi per la realizzazione di una rotatoria quale unica soluzione che definitivamente risolverebbe il problema. Peccato che questa stessa risposta ci sia già stata fornita, da più parti, anche negli anni addietro ma ad oggi ci troviamo ancora senza soluzione”.
Gli abitanti tengono a precisare lo stato continuo di apprensione in cui vivono ormai da anni: “La pericolosità di questa intersezione – affermano – non è un problema che riguarda solo noi o i nostri familiari o amici. Si tratta di un problema che riguarda tutti coloro che transitano su questa tratta e vi possiamo assicurare che sono tanti, soprattutto nel periodo estivo. Purtroppo molti sottovalutano la pericolosità dell’intersezione e giornalmente assistiamo a sorpassi in curva, velocità elevate e scorrettezze varie”.
“Ci chiediamo allora – continuano gli abitanti – se chi di dovere si sia realmente reso conto della gravità della situazione. Siamo d’accordo che si necessiti di una soluzione definitiva ma se non si è in grado di realizzarla in tempi brevi, considerato che la pericolosità del tratto non è solo causata dalla guida scorretta ma anche dalla geometria del tracciato, perché non prevedere, nell’attesa, interventi temporanei in grado di mitigare la pericolosità, anziché continuare ad assistere ad incidenti (ultimo in ordine temporale circa un mese fa), a volte anche gravi, e convivere con la paura? “Si sta facendo tutto il possibile per far sì che ci scappi il morto?”.
“Una cosa è certa – concludono gli abitanti –faremo tutto il necessario affinché le nostre parole vengano una volta per tutte ascoltate. Siamo una comunità unita e insieme continueremo a far valere i nostri diritti, anche attraverso eclatanti manifestazioni di protesta se dovesse rendersi necessario”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA