Radiohead: ripassiamo un “percorso politico” che ha suscitato critiche e controversie

I Radiohead hanno confermato i dettagli del tour europeo che si terrà tra novembre e dicembre, le prime esibizioni dal vivo della band dopo sette anni.
In un messaggio ai fan, il batterista Philip Selway ha dichiarato: “L’anno scorso ci siamo riuniti per provare, solo per il gusto di farlo. Dopo una pausa di sette anni, è stato davvero bello suonare di nuovo le canzoni e riconnettersi con un’identità musicale che è diventata parte integrante di tutti e cinque noi. Ci ha anche fatto venire voglia di suonare insieme in alcuni concerti, quindi speriamo che possiate partecipare a una delle prossime date. Per ora saranno solo queste, ma chissà dove ci porterà tutto questo“.
Sebbene i Radiohead non si esibiscano insieme dal 2018, i singoli membri della band sono rimasti attivi. Thom Yorke e il chitarrista solista Jonny Greenwood hanno formato i The Smile, mentre il chitarrista Ed O’Brien e lo stesso Selway hanno entrambi pubblicato album da solisti, mentre il bassista Colin Greenwood è stato in tour con Nick Cave.
Oltre alle loro iniziative al di fuori dei Radiohead, l’attenzione spesso si è concentrata anche sulla posizione politica della band, in particolare in relazione alla guerra in corso a Gaza. Sappiamo bene che Radiohead si sono esibiti a Tel Aviv, in Israele, durante il loro ultimo tour (Yorke aveva dichiarato all’epoca: “Suonare in un Paese non equivale a sostenere il suo governo“). Greenwood si era esibito nella stessa città anche nel maggio 2024 e nel marzo 2025 insieme al musicista israeliano Dudu Tassa, con cui ha collaborato all’album “Jarak Qaribak” del 2023.
Entrambe le esibizioni hanno suscitato la condanna degli attivisti filopalestinesi. Greenwood ha annullato un’altra esibizione prevista nel Regno Unito quest’anno dopo che erano state segnalate minacce agli artisti. Parlando in merito a quanto accaduto, Greenwood aveva detto di temere “che questa cancellazione possa venire strumentalizzata da figure reazionarie tanto quanto lamentano che possa venire celebrata da alcuni progressisti“.
Yorke, nel frattempo, aveva abbandonato il palco durante un’esibizione a Melbourne, in Australia, nel 2024, dopo essere stato contestato da un manifestante filopalestinese. (Yorke aveva detto: “Vieni qui e dillo…salta su questo cazzo di palco e dì quello che vuoi dire“. Il manifestante ha quindi urlato: “Quanti bambini morti ci vorranno perché tu condanni il genocidio a Gaza?“). Nel maggio di quest’anno aveva rilasciato una dichiarazione in cui affermava di essere sconvolto nel vedere che il suo “presunto silenzio” veniva “in qualche modo interpretato come complicità” e criticava il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu come “totalmente fuori controllo“. Nella dichiarazione Yorke affermava che Netanyahu e la sua amministrazione “devono essere fermati” e che Hamas “sceglie anch’essa di nascondersi dietro la sofferenza del suo popolo“. Ribadiva poi che il concerto di Melbourne non gli era sembrato il momento giusto per “discutere della catastrofe umanitaria in corso a Gaza“. Ha aggiunto che pensava fosse “evidente” dalla sua musica “che lui non potesse assolutamente sostenere alcuna forma di estremismo o disumanizzazione degli altri“.
A luglio, Ed O’Brien aveva pubblicato su Instagram un post a sostegno del trio rap irlandese Kneecap, cosa che aveva suscitato un commento da parte di un fan sulla posizione dei Radiohead riguardo a Israele. O’Brien aveva risposto: “I miei fratelli trovano terribile ciò che sta accadendo a Gaza. Solo perché non sono presenti sui social media o non usano le parole esatte che alcuni ritengono necessarie, non significa che non siano sinceramente turbati e arrabbiati per ciò che sta accadendo“. Ha aggiunto che “l’algoritmo alimenta la divisione e non è un luogo in cui molti di noi si sentono a proprio agio nell’esprimere la propria rabbia“.
Prima dell’annuncio ufficiale del tour, il Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (un movimento guidato dai palestinesi che sostiene il boicottaggio delle istituzioni accademiche e culturali israeliane per porre fine alla loro complicità nella negazione dei diritti dei palestinesi. Avviata nel 2004, la PACBI invita gli operatori accademici e culturali internazionali a rifiutare la collaborazione con le istituzioni israeliane complici, a sostenere direttamente le istituzioni palestinesi e a promuovere il disinvestimento da Israele come forma di protesta contro la sua occupazione e il suo sistema di apartheid) invitava i fan della band a boicottare i futuri concerti dei Radiohead, rimarcando la protesta contro l’esibizione di Greenwood a Tel Aviv.
“Anche se il genocidio di Israele contro i palestinesi a Gaza ha raggiunto la sua fase più recente, brutale e depravata di fame indotta, i Radiohead continuano con il loro silenzio complice, mentre un membro attraversa ripetutamente il nostro picchetto, esibendosi a breve distanza da un genocidio trasmesso in diretta streaming, insieme a un artista israeliano che intrattiene le forze israeliane genocidarie. I palestinesi ribadiscono il loro appello al boicottaggio dei pssibili e futuri concerti dei Radiohead, compreso il loro tour, fino a quando il gruppo non prenderà le distanze in modo convincente“.
Ecco le date della band in Italia:
14 novembre – Bologna, Italia – Unipol Arena
15 novembre – Bologna, Italia – Unipol Arena
17 novembre – Bologna, Italia – Unipol Arena
18 novembre – Bologna, Italia – Unipol Arena
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