Radicali Perugia: «Violenza e intolleranza al 25 Aprile, un’ombra sulla Festa della Liberazione»
«Il 25 aprile dovrebbe essere un giorno di unità, memoria condivisa e rispetto delle libertà democratiche conquistate a caro prezzo. E invece, a Perugia, proprio nel cuore della celebrazione della Liberazione, si è consumato un episodio inaccettabile e vergognoso: un cittadino, il professor Alessio Moretti, è stato fisicamente e verbalmente aggredito per aver sventolato una bandiera ucraina. La bandiera gli è stata strappata dalle mani, l’asta piegata e distrutta, il tutto accompagnato da insulti, minacce e una retorica che nulla ha a che vedere con l’antifascismo autentico». Lo scrivono in una nota Michele Guaitini e Andrea Maori, rispettivamente segretario e tesoriere dei Radicali Perugia.
Valori da difendere «Denunciamo con forza questo atto di prevaricazione, perpetrato da chi si arroga il diritto di parlare ‘a nome dell’organizzazione’, ma agisce con modalità da squadrismo, negando in pratica quella libertà che il 25 aprile dovrebbe celebrare – si legge nel comunicato . L’antifascismo non è monopolio di nessuno. Chi reprime il dissenso, chi attacca la libertà di espressione, chi impone un pensiero unico violento, si pone fuori dalla memoria della Resistenza e della Costituzione. La democrazia e la libertà non sono solo valori da ricordare o venerare come oracoli, ma da dover difendere ogni momento e in ogni situazione».
«Solidarietà» E ancora: «Esprimiamo solidarietà al professor Moretti e chiediamo alle istituzioni, al Comune di Perugia e alle associazioni promotrici, di prendere le distanze da questi comportamenti e garantire che ogni cittadino possa partecipare alle commemorazioni in sicurezza, con le proprie idee, con i propri simboli, nel rispetto reciproco».
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