Raddoppio delle rampe e non solo, ecco il progetto in 11 fasi per lo svincolo di Ponte San Giovanni
di Daniele Bovi
Ridurre in modo strutturale la congestione del traffico, aumentare la sicurezza della circolazione e migliorare la capacità di deflusso in uno dei nodi stradali più critici dell’area perugina. Sono questi gli obiettivi principali del progetto di potenziamento dello svincolo di Ponte San Giovanni, che giovedì sarà al centro della seduta della Terza commissione del consiglio comunale.
La commissione Sul tavolo il progetto definitivo redatto da Anas per il potenziamento dello svincolo, che riguarda il raddoppio delle rampe principali e una revisione complessiva dell’intersezione. Il progetto non è però conforme all’attuale Piano regolatore (alcune aree relative a servizi e parchi privati e insediamenti commerciali andranno riclassificate), motivo per cui la commissione è chiamata a esprimersi sulla necessaria variante urbanistica. Su questa variante si concentrerà la conferenza di servizi decisoria convocata dal ministero delle Infrastrutture per il 3 dicembre.
Area critica Lo svincolo di Ponte San Giovanni è il punto di intersezione tra la E45, la strada statale 3 bis “Tiberina”, e il raccordo autostradale Perugia–Bettolle. Un nodo strategico per i collegamenti Nord-Sud ed Est-Ovest dell’area urbana di Perugia, ma ormai datato: la configurazione attuale, sottolinea Anas nel progetto, non riesce più a reggere i flussi di traffico, soprattutto nelle ore di punta del pendolarismo. Al mattino la direttrice Est-Ovest verso Perugia risulta satura, la sera si registra la saturazione della direttrice Ovest-Est verso Collestrada, aggravata dai movimenti veicolari diretti all’area commerciale.
Tanti problemi La congestione non si limita allo svincolo principale, ma si riversa nel centro abitato di Ponte San Giovanni, utilizzato di fatto come bypass della zona di intersezione. Ne derivano la saturazione di assi urbani come via Manzoni e via della Valtiera e un peggioramento complessivo della mobilità locale. A queste criticità si sommano difetti geometrici e di sicurezza in diversi svincoli e rampe.
Le opere L’intervento interessa un tratto di circa 2,5 chilometri e tre svincoli: Ponte San Giovanni, Ponte San Giovanni–Torgiano e il raccordo tra E45 e Perugia–Bettolle. Le principali criticità riguardano il funzionamento del sistema di rampe, in particolare la Cesena–Perugia, che raggiunge i maggiori livelli di saturazione e condiziona anche la rampa Roma–Perugia, costringendo spesso i mezzi pesanti provenienti da Cesena a manovre di rientro in condizioni non ottimali. La biforcazione verso Ponte San Giovanni rappresenta un ulteriore elemento di rallentamento.
Biforcazione critica La rampa Perugia–Cesena, in direzione Ovest-Est, presenta a sua volta una biforcazione considerata critica, con tratti di manovra e affiancamento alla E45 ritenuti insufficienti per garantire un’immissione sicura. Situazioni analoghe si registrano allo svincolo di Collestrada e nel raccordo con la Centrale umbra, dove le rampe di accelerazione e decelerazione sono troppo corte e troppo vicine tra loro, con problemi di visibilità e intreccio dei flussi.


Riconfigurazione Il progetto Anas prevede una profonda riconfigurazione geometrica dello svincolo. Quattro rampe principali saranno modificate in modo sostanziale e due rampe secondarie, ritenute non funzionali e potenzialmente pericolose, saranno chiuse. La rampa Cesena–Perugia sarà raddoppiata e adeguata, con maggiore capacità e pendenze ridotte per agevolare il transito dei mezzi pesanti, che si troveranno direttamente sulla corsia di marcia e non più sulla corsia di sorpasso.
Perugia-Cesena e Roma-Perugia La rampa Perugia–Cesena sarà realizzata ex novo con un tracciato più razionale, che attraverserà la E45 tramite un nuovo viadotto e comprenderà un tratto a doppia corsia in parallelo alla superstrada. La sequenza delle curve è studiata per consentire una riduzione graduale della velocità dei veicoli in arrivo da Perugia e una corretta canalizzazione del flusso in ingresso sulla E45. Anche la rampa Roma–Perugia sarà ricostruita ex novo, con un tratto di decelerazione anticipato, un nuovo viadotto e l’innesto sul raccordo tramite una corsia di accelerazione dedicata. L’obiettivo è separare in modo netto i flussi di traffico e garantire un’immissione più ordinata e sicura, eliminando le interferenze con i veicoli provenienti da Cesena.
Cosa cambia La rampa Cesena–Ponte San Giovanni sarà spostata e portata in sede propria, parallelamente alla E45, passando sotto la nuova rampa Perugia–Cesena tramite un’opera scatolare. È prevista una corsia di decelerazione specializzata, in modo da eliminare il punto di conflitto oggi considerato critico per l’uscita verso l’abitato. Contestualmente saranno chiuse le rampe Roma–Ponte San Giovanni e Ponte San Giovanni–Perugia, attualmente affiancate alla rampa principale Roma–Perugia in condizioni ritenute non più accettabili. L’intervento comprende anche la realizzazione e il potenziamento di sottopassi esistenti, come quello ferroviario e quello su strada dei Loggi, e nuove opere di mitigazione ambientale quali barriere antirumore e aree a verde, per ridurre l’impatto dell’infrastruttura sui quartieri limitrofi.
Le fasi Uno degli aspetti più delicati riguarda l’organizzazione del cantiere. I lavori dovranno essere eseguiti mantenendo in funzione un nodo che sopporta quotidianamente volumi di traffico molto elevati. È prevista una articolazione in 11 fasi operative, con parzializzazioni delle carreggiate, deviazioni temporanee del traffico, realizzazione di corsie provvisorie e progressivo spostamento dei flussi sui nuovi viadotti e cavalcavia, fino alla demolizione delle opere esistenti e al completamento delle rampe definitive e della viabilità locale.
Le condizioni Gli uffici comunali hanno posto una serie di condizioni all’espressione del parere favorevole. Tra queste, uno studio trasportistico a supporto delle scelte progettuali, la riconfigurazione della nuova strada Balanzano–Ponte San Giovanni in coerenza con il Piano regolatore e il contenimento degli allargamenti stradali verso l’abitato, in particolare nelle aree di via San Bartolomeo, via Catanelli e via Bochi. È stata richiesta la previsione di barriere antirumore lungo tutto il tracciato in adiacenza ai centri abitati e l’elaborazione di un cronoprogramma di cantiere condiviso con il Comune per coordinare le fasi dei lavori.
Rotatorie Per lo svincolo di Balanzano si propone la realizzazione di nuove rotatorie sulle principali intersezioni, mentre per lo svincolo Ponte San Giovanni–Torgiano si prevedono rotatorie alle intersezioni tra le rampe e la viabilità locale, in particolare nelle aree di via Manzoni e via Benucci e sugli accessi alla E45. Si tratta di opere integrative rispetto al progetto Anas, che dovranno essere eventualmente realizzate tramite una specifica convenzione tra Comune e società statale.
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