Puglia

Raddoppiano gli uomini nei centri pugliesi per autori di violenza

Raddoppiato il numero degli uomini autori di violenza nei confronti di donne che si rivolgono ai Centri pugliesi, anche se la percentuale di motivazione a non rifarlo è ancora molto bassa. Il dato emerge dal rapporto regionale sull’accesso nel 2024 ai sei dei 7 centri pugliesi antiviolenza, che dopo l’accoglienza offrono un percorso strutturato per evitare che accada ancora. E per la prima volta, oltre a fare una disamina della condizione femminile, nel report vengono riportati i dati di monitoraggio relativi agli accessi ai CUAV, servizi con programmi e interventi specifici rivolti a uomini che hanno commesso o potrebbero commettere atti di violenza di genere: 287 quelli che nel 2024 vi hanno fatto ricorso, contro i 158 del 2023.

La maggior parte rientra nella fascia di età 30-49 anni con un picco del 36% di quelli fra 40 e 49 anni. La fetta più grande degli utenti, il 39,7%, è indirizzata al servizio dai propri avvocati, il 19,5% dai servizi sociali e il 15,7% viene segnalato dalle forze dell’ordine. L’Ufficio di esecuzione penale esterna è responsabile del 14,6% degli invii al CUAV. Soltanto una parte residuale (il 10,5%) ha intrapreso un percorso in maniera spontanea. E questa percentuale così bassa si ritrova anche nei dati relativi alla voglia di non ricaderci: solo l’8,9% dimostra una forte motivazione a intraprendere il percorso, credendo quindi nel potere trasformativo delle misure intraprese dal CUAV; il 41,4% ha una motivazione media mentre il 49,8%, circa la metà degli utenti, sembra non essere abbastanza motivato.

Un aspetto di rilievo riguarda la negazione della violenza agita, cioè la consapevolezza di aver avuto un comportamento violento verso la donna. Circa la metà, il 47,4% degli autori sostiene infatti che è la donna ad aver frainteso ed esagerato il loro modo di agire, assolutamente non violento. Non confortano i dati sull’esito del percorso al quale, volontariamente o perché indotti, si sottopongono: nl 2024, il 47,1 % degli autori di violenza è stato preso in carico, il 19,9% ha interrotto il percorso, il 25,9% ha invece rinunciato fin dall’inizio a seguire il percorso proposto. Il 7% è stato inviato ad altro servizio, conclusione positiva solo per lo 0,4 per cento.




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