Raccolte più di 300 firme contro la mensa Caritas in via Chiassaia. Il comitato: “
Dal prossimo autunno l’attività di mensa diurna gestita dalla Caritas di Arezzo si trasferirà nei locali della parrocchia di Santa Maria in Gradi di via Chiassaia, dove in queste settimane si stanno ultimando i lavori di allestimento della struttura che ospiterà il servizio. Una scelta che non è stata accolta favorevolmente da alcune centinaia di cittadini del centro storico, residenti nella zona dove si colloca il nuovo spazio. In breve tempo sono state raccolte, infatti, più di 300 firme contro l’apertura della nuova sede.
L’appello alle autorità
In una lettera inviata alle principali cariche della città (sindaco, prefetto, forze dell’ordine, vescovo), il comitato ha messo in evidenza, quelle che dal loro punto di vista sarebbero le criticità sulla location scelta: “1) Inadeguatezza strutturale e logistica del luogo, totalmente privo di spazi esterni idonei ad accogliere e gestire in sicurezza l’afflusso previsto, con conseguente rischio di assembramenti, intralcio al traffico pedonale e veicolare, assenza di aree di attesa e percorsi protetti; 2) Mancanza di servizi essenziali e presidi sanitari, come servizi igienici pubblici, con potenziali
rischi per la salute pubblica e per la sicurezza igienica del quartiere; 3) Timori dei residenti riguardo al disturbo alla quiete pubblica, al sovraffollamento di spazi non idonei, al rischio di situazioni di disordine e al possibile peggioramento del decoro urbano, in un’area che, per caratteristiche urbanistiche e infrastrutturali, non è adeguata a
sostenere un afflusso continuativo di utenti; 4) Assenza di un confronto preventivo con la cittadinanza, nonostante la rilevanza dell’intervento e il suo evidente impatto su traffico, sicurezza, convivenza civile e qualità della vita del quartiere”.
Le richieste da parte del comitato, dunque, riguardano “un immediato accertamento sulle condizioni di idoneità dei locali e dell’area circostante sotto i profili urbanistici, sanitari e di ordine pubblico”. Il gruppo di residenti, inoltre, chiede di “valutare la sospensione dell’apertura della mensa fino alla completa verifica e risoluzione delle criticità; promuovere un tavolo di confronto con i cittadini, le istituzioni locali e i soggetti promotori del servizio, per individuare soluzioni alternative più adeguate e sostenibili, coinvolgendo anche imprese, banche e realtà del territorio che possano sostenere la realizzazione di una struttura idonea, funzionale e correttamente attrezzata”.
L’addio a piazza Giotto, la tappa temporanea a San Domenico
La scelta dello spostamento della sede da parte della Diocesi era derivata dalla chiusura del sottochiesa del Sacro Cuore di piazza Giotto, che dal 1997 fino ai primi giorni di giugno era stato il luogo in cui veniva ospitato il servizio. Alcuni mesi fa il Comune di Arezzo aveva annunciato il forzato trasferimento in seguito all’avvio dei lavori di riqualificazione dell’area. In attesa che i nuovi locali di via Chiassaia vengano completati, la soluzione temporanea individuata dalla Caritas diocesana per questa stagione estiva è stata quella dei locali di piazza San Domenico, il posto conosciuto dagli aretini come “la mensa serale” nonché l’ex sede del dormitorio invernale.
Giornalmente sono circa novanta (sessanta a pranzo e trenta a cena) le persone che si rivolgono alla mensa Caritas di Arezzo.
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