quell’ora di buco dalle 9 alle 10 – Il Tempo

Crolla l’alibi di Andrea Sempio nel delitto di Garlasco. C’è un buco di almeno un’ora, dalle 9 alle 10, nella ricostruzione che il nuovo indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 tra le 9.12 e le 9.35, ha fornito in questi anni. E che oggi pesa sulla sua posizione, aggravata dalla perizia genetica che, in attesa degli esiti della consulenza sulla comparazione del tampone salivare prelevato all’indagato nei giorni scorsi, avrebbe già accertato la compatibilità del suo Dna con quello trovato sotto le unghie della vittima. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, oltre a concentrarsi sulle analisi scientifiche dei reperti della scena del crimine, quei nuovi elementi che il gip ha ordinato di comparare con il profilo genetico e le impronte dell’indagato, stanno setacciando gli atti contenuti nei 32 faldoni recuperati dagli archivi, per confrontare la versione di Sempio con le informazioni messe a verbale da una serie di testimoni, tra cui i suoi genitori e gli amici, nonché con le intercettazioni.

L’obiettivo è ricostruire i movimenti dell’allora 19enne proprio nell’arco di tempo in cui veniva massacrata Chiara. Sempio, infatti, come prova del suo alibi, il 4 ottobre 2008 aveva esibito, conservandolo per oltre un anno, un biglietto delle 11.18 del parcheggio di Vigevano, dove il ragazzo sostiene di essersi recato quella mattina. Il ticket sarebbe stato trovato sull’auto qualche giorno dopo il delitto dai genitori, che avrebbero deciso di tenerlo «per sicurezza», dopo che il figlio era stato chiamato a sommarie informazioni il 16 agosto 2007, quando i carabinieri gli avevano chiesto conto di tre strane telefonate effettuate alla villetta il 7 e l’8, nei giorni in cui il suo amico Marco era già in vacanza. Sulla genuinità di quello scontrino, che non riporta la targa dell’auto né fornisce certezze su chi l’abbia preso, emergono una serie di altri dubbi, anche alla luce dell’intercettazione rivelata da Il Tempo del 10 febbraio 2017, subito dopo l’interrogatorio di garanzia davanti ai magistrati della prima indagine.

Andrea e suo padre Giuseppe Sempio commentano alcune incongruenze fornite poco prima agli inquirenti. «Ne abbiamo cannata una, che io ho detto che lo scontrino era stato ritrovato dopo che ero stato sentito, che tu hai detto che l’abbiamo ritrovato prima», dice Sempio al genitore. Ma oltre ai sospetti sul ticket del parcheggio, rafforzati dal fatto che il cellulare di Sempio quella mattina resta sempre agganciato alla cella di Garlasco e non si collega mai a quella di Vigevano, ora i carabinieri avanzano dubbi anche su dove fosse l’indagato nelle ore del delitto. Nel 2008 Sempio aveva sostenuto che quella mattina avrebbe aspettato che tornasse la madre dalla spesa per poi uscire alle 10.
Del padre non dice nulla, lo nomina solo quando parla dei suoi spostamenti del pomeriggio. Eppure è proprio suo padre a fornirgli l’alibi per l’orario corrispondente al delitto.

Una circostanza che Giuseppe conferma quando, il 3 febbraio 2017, affianca Andrea nell’intervista con Gianluigi Nuzzi nello studio di Quarto Grado. Alla domanda del giornalista su cosa avesse fatto quella mattina, Andrea dice: «Sono rimasto a casa fino a poco prima delle 10». Il giorno dopo, però, parlando al cellulare con un’amica che le fa i complimenti per l’apparizione tv, pronuncia una frase misteriosa. I carabinieri, che lo stanno intercettando, annotano: «Al minuto 6.37 Andrea testualmente dice: “Anche lì stai facendo una cosa che se dici: a che ora sei uscito di casa? Alle 8 e un quarto… bona fai crollare ciò che hai dichiarato 10 anni prima». Il 10 febbraio l’indagato risponde ai pm: «Suppongo di essermi svegliato verso le 9. Credo che ci fosse in casa mio padre ma non sono in grado di ricordare oggi se ci fosse effettivamente». Nelle intercettazioni dopo l’interrogatorio il genitore gli spiega: «Mi hanno detto come mai non è venuto in mente a lei o suo figlio di dire che suo figlio era a casa…non so cosa ha detto mio figlio… so che era a casa con me, perché mi sono svegliato, prendo il caffè tutte le mattine, poi si è svegliato lui e ha aspettato la mamma… suo figlio non ha dichiarato che lei era in casa, non si ricorda… se non si ricorda che ci posso fare…».
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