“Quella telefonata ha avuto conseguenze negative”: Podolyak spara a zero sulla conversazione Scholz-Putin
Crescono i malumori in Ucraina per l’inaspettata mossa tedesca nei confronti di Vladimir Putin. Mentre sembra accelerare improvvisamente il sostegno Usa alla difesa curaina-tra mine antiuomo e placet sugli ATACAMS-si complicano i rapporti con l’Europa. Questa volta a parlare è il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che ai microfoni di LaPresse, ha sottolineato come la telefonata fatta dal cancelliere tedesco Olaf Scholz al presidente russo “purtroppo ha avuto conseguenze negative“.
L’errore di Scholz
Secondo Podolyak, prima della conversazione telefonica sarebbe stato prudente per Berlino analizzare bene di quali eventuali strumenti di pressione la Germania disponga per far leva sulla Russia, e soprattutto di quali argomentazioni. Oppure, al contrario, sostiene il consigliere “si può semplicemente chiedere a Putin, che è categoricamente interessato all’escalation, a continuare i massacri, a umiliare l’Europa, di non farlo“. A suo avviso, dunque, dal Cremlino queste mosse vengono pecepite come segnali di debolezza europea e come la necessità di aumentare la pressione sull’Ucraina, ora che sia che l’Europa che gli Stati Uniti si apprestano a mettere in discussione il sostegno a Kiev.
Le consueguenze negative della telefonata
Per Podolyak gli eventi successivi hanno dimostrato che purtroppo la telefonata ha avuto conseguenze negative: la Russia si sarebbe così convinta di poter seminare zizzania in Europa, ancora una volta ma soprattutto di poter porre fine alla guerra solo alle proprie condizioni, evitando di fare i conti con l’accusa di crimini di guerra. Una sorta di corteggiamento alla lontana che Putin ha avvertito, convincendosi di poter alzare la posta in gioco: del resto, la nuova dottrina nucleare russa fresca di approvazione. In merito alla decisione di Scholz di non consegnare i missili a lungo raggio Taurus all’Ucraina, Podolyak ha detto di ritenere “strana e irrazionale, dal punto di vista dei loro interessi, la manifesta riluttanza di alcuni Stati europei ad aderire al diritto internazionale e quindi ad aiutare pienamente l’Ucraina“.
“Contrariamente alla strana logica di alcuni politici europei, sono gli attacchi della Russia all’Ucraina a costituire una componente dell’escalation – ha detto ancora il consigliere di Zelensky -. Al contrario, la capacità dell’Ucraina di lanciare contrattacchi aumenta drasticamente il costo della guerra per la Russia ed è una manifestazione di de-escalation. Ma tutto questo è una questione di comunicazione adeguata, di dialogo con i nostri alleati, di logica. È un processo continuo. E naturalmente ci aspettiamo che i nostri partner, compresi quelli tedeschi, tengano ancora una volta discussioni interne approfondite e prendano decisioni appropriate che siano positive per l’Ucraina“. Per Podolyak, dunque, solo il riarmo ucraino è la vera assicurazione a lungo termine sulla tenuta e sulla sicurezza della frontiera orientale europea.
L’apprezzamento per l’Italia di Meloni, la fiducia in Trump
Nelle sue parole, tuttavia, c’è anche il plauso per l’Italia. Il sostegno all’Ucraina da parte dell’Italia è “fondamentale”, soprattutto perché Roma e Giorgia Meloni, hanno “una piena comprensione delle motivazioni della Russia e delle conseguenze che questa guerra potrebbe portare“. Per Podolyak, l’Italia sta fornendo un sostegno fondamentale all’Ucraina in questa guerra, sottolineando che “Meloni pone gli accenti in modo molto chiaro e deciso. Accenti assolutamente giusti, devo dire. Perché l’Italia ha una piena comprensione delle motivazioni della Russia e delle conseguenze che questa guerra potrebbe portare. Comprese le devastanti conseguenze per l’Europa“. Il consigliere ha evidenziato poi che “naturalmente, le relazioni italo-ucraine vanno sviluppate in tutti i modi possibili, vanno rafforzate in tutti i sensi. E dobbiamo capire chiaramente che solo insieme potremo ottenere risultati qualitativi nella costruzione di un quadro di sicurezza unificato per l’Europa, un’architettura di sicurezza unificata in Europa“.
Quanto al futuro rapporto con Washington, Podolyak resta fiducioso. Nella sua visione, Donald Trump continuerà il sostegno nei confronti dell’Ucraina, soprattutto perché “non vorrà essere secondo al presidente russo Vladimir Putin“.
Dal presidente eletto Kiev si aspetta innanzitutto una dimostrazione di leadership globale. “Dopo tutto, non si può uccidere impunemente nel centro dell’Europa“, ha concluso il braccio destro di Zelensky.
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