Quei rapporti opachi tra Russia e alcuni politici tedeschi: «Così Putin prova a interferire con le scelte della Germania»
Il caso
Le rivelazioni di Der Spiegel e Frankfurter Allgemeine
Emergono nuove rivelazioni sui rapporti tra la Russia di Putin e alcuni politici tedeschi, prevalentemente della Spd ma anche della Cdu. Questa volta a pubblicare dettagli è una rete composta dal settimanale Der Spiegel, dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz) e dalla piattaforma dell’opposizione russa The Insider.
Coinvolto è Matthias Platzeck, che è stato borgomastro di Potsdam, presidente del Brandeburgo e della Spd. Ma soprattutto è stato anche a capo del Forum russo-tedesco. Nelle nuove rivelazioni della stampa Platzeck avrebbe effettuato nel corso degli ultimi anni diversi viaggi a Mosca. Pur precisando che le affermazioni di Platzeck siano state nel tempo molto chiare sulla necessità di difendere l’Ucraina, il settimanale tedesco si chiede: «Perché è dovuto andare a Mosca nove volte dallo scoppio della guerra?».
Ulteriori sospetti vengono da un altro viaggio che Platzeck ha compiuto a Baku, in Azerbaigian, insieme ad altri politici tedeschi, dove avrebbero incontrato rappresentanti di Gazprom e lo storico Alexej Gromyko. Quest’ultimo, secondo il settimanale Zeit, è il teorizzatore di una precisa strategia politica in Germania: generare ansia per un possibile conflitto con la Russia e far così aumentare i consensi a formazioni politiche come l’ultradestra di Afd e il neonato movimento di Sahra Wagenknecht. Ma anche Gromyko suggerisce anche di cercare contatti con la Spd e costruire una linea politica alternativa a quella di Scholz. Qualcosa che è avvenuto effettivamente a Baku?
La Faz è, invece, convinta che negli ultimi anni un pezzo della politica tedesca abbia provato a salvare il progetto del Nord Stream 2 dal fallimento giudiziario dell’ente che è proprietario della rete, nel quale c’è anche lo Stato tedesco tramite l’azienda Uniper.
«La Russia voleva salvare il Nord Stream 2 per concludere un accordo con Trump a scapito dell’Ucraina, e a tal fine è stato necessario convincere la società statale tedesca Uniper. È quindi possibile che i contatti con Berlino siano stati mantenuti attraverso il Gruppo Baku e Platzeck» si legge nell’edizione on-line del quotidiano. Non è chiaro in questa vicenda che ruolo abbia avuto il governo di Olaf Scholz, mentre è noto che il ministero dell’Economia, all’epoca guidato dal verde Robert Habeck, avrebbe preferito il fallimento.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA