Marche

«Quei campi pieni di pali pericolanti»


JESI – Rabbia, e incredulità. Sono i sentimenti che travolgono chi conosce David, il ragazzo di 19 anni gravemente ferito nella mattinata del 25 aprile mentre lavorava nei campi alla periferia di Jesi in via Piandelmedico. Le sue condizioni restano critiche, è stato operato alla testa per il vasto trauma cranico dai neurochirurghi nella Rianimazione clinica di Torrette, diretta del dottor Abele Donati, dove è tuttora ricoverato.

Le reazioni

In tanti, sui social, si chiedono come sia possibile rischiare la vita a neanche vent’anni svolgendo un lavoro agricolo. E denunciano: «Troppi pali della telefonia abbandonati nei campi, un pericolo segnalato da anni e ignorato». Il giovane è stato travolto improvvisamente mentre era alla guida di un trattore cingolato, impegnato in operazioni propedeutiche alla semina in un appezzamento lungo la Provinciale 502. Ancora nessuna certezza sulle cause né su eventuali responsabilità. La polizia locale conferma che le indagini sono in corso e che al momento non ci sono aggiornamenti. Il trattore e la porzione di campo sono stati posti sotto sequestro, come disposto dalla Procura di Ancona, che coordina le indagini. Secondo una prima ipotesi ancora in fase di accertamento, il trattore avrebbe potuto agganciare involontariamente un cavo collegato al palo, provocandone il crollo. Un impatto violento e improvviso, che non ha lasciato a David nemmeno il tempo di reagire.

Le testimonianze

A raccontarlo sono i testimoni presenti: «Stava lavorando tranquillo, poi all’improvviso è successo tutto». «È assurdo che si possa rischiare la vita così, svolgendo il proprio lavoro, soprattutto per un ragazzo di neanche 20 anni», commenta sconvolto Antonio Trionfi Honorati, titolare dell’azienda agricola per cui David lavorava. Tanti i messaggi di incoraggiamento sui social per il ragazzo, ma anche di denuncia. «Faccio lo stesso lavoro – scrive un agricoltore – in uno dei campi ci sono due pali segnalati da due anni e mezzo che si muovono al primo soffio di vento. Nessuno è ancora intervenuto». Anche il presidente della Filottranese Enzo Pittura, dove David gioca nella prima squadra alternandosi con la Juniores, è rammaricato e incredulo «Sono momenti difficili, e particolari, più che per noi, per i familiari – racconta appena uscito dall’ospedale – c’è tanta voglia di attenzione dalla parte degli amici, anche dai compagni di squadra, sono venuti tutti qui in sala d’attesa, un modo per essergli vicino». Un incidente che, avvenuto proprio nel giorno della Liberazione, riapre il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: un tema che, ancora una volta, esplode solo dopo l’ennesima tragedia.




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