Quattromiglia, affitti fuori controllo
Prezzi alti, contratti fantasma e la singola diventa un lusso per pochi: inchiesta su stanze per studenti e studentesse a Quattromiglia.
«500 euro per una stanza singola e 450 euro ciascuno per una doppia al mese in via Leonardo Da Vinci e in zona Marconi a Quattromiglia»: gli annunci, comparsi pochi giorni fa nei gruppi Facebook dedicati agli affitti universitari, preoccupano giovani studenti, spesso costretti ad accettare pur di trovare un tetto nella città in cui studiano.
«Pago 350 euro al mese per una stanza singola, spese incluse. E sono stata fortunata, ad una mia collega hanno chiesto 450 euro mensili» Martina, studentessa fuori sede al terzo anno di Scienze dell’Educazione, racconta quella che è ormai un’impresa titanica tra gli studenti dell’Unical: cercare casa vicino l’università in tempo e senza far piangere il portafoglio.
Un’inchiesta condotta nelle ultime settimane da L’Altravoce – Il Quotidiano tra i complessi più popolati della zona universitaria ha messo in luce una realtà che disturba i più giovani.
Nella zona Grimoli e nei palazzi dei Girasoli, le stanze singole toccano facilmente i 350 euro al mese (spese incluse).
Nei pressi del Molto, in zona Majorana e ai Torricelli i prezzi variano da 250 euro – spesso senza spese incluse, il che significa toccare comunque i 300 euro a fine mese per uno studente – fino ai 450. «Qui paghi anche per la posizione: sei vicino a tutto, bar, palestra, supermercato. Ma il prezzo è esagerato per uno studente senza reddito fisso» commenta Omar, iscritto a Ingegneria Informatica.
I Balconi Colorati, simbolo architettonico della zona, e le Torri Gemelle restano tra le soluzioni più alla mano: i prezzi in media variano dai 250 ai 300 euro.
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Le soluzioni che adottano i giovani a Quattromiglia
Anche chi opta per una stanza doppia, spesso lo fa per necessità più che per scelta: la media si aggira sui 250 euro a persona, ma la privacy è praticamente inesistente. «Ho provato a viverci, ma condividere uno spazio così intimo non fa per me – racconta Luca, al primo anno di Economia – Ora pago di più per una singola, ma almeno sto più tranquillo».
L’unica alternativa “economica” resta Arcavacata, dove si trovano singole anche a 150 euro al mese (spese escluse), ma a fronte di una posizione scomoda e isolata. «Devi prendere la macchina anche per un caffè. Col caldo o con la pioggia è impossibile muoversi a piedi. Inoltre, se sei una ragazza hai veramente paura ad uscire di casa anche per fare la spesa il pomeriggio in inverno per via delle strade buie che devi percorrere» dice Sara, al secondo anno di Lettere.
Nel frattempo, non mancano episodi poco rassicuranti legati ad un fenomeno diffuso, che lascia molti giovani senza alcuna tutela: gli annunci privi di contratto. «Mi hanno chiesto 200 euro mensili senza contratto per una tavernetta» denuncia Giuseppe, ex studente di Comunicazione e Dams, «Mi è capitato spesso, soprattutto da affittuari scoperti nei gruppi Facebook, che non facessero contratti» lo sostiene la collega Karina.
A preoccupare è anche la tendenza generale all’aumento: «Non devo pagare solo l’affitto, ma anche la spesa e i trasporti» dice Federica, primo anno magistrale in Filosofia. Intanto, tra i corridoi dell’università, si fa sempre più solida l’amara consapevolezza che cercare un alloggio, oggi, afferma Francesca, «è diventato quasi più difficile che cercare lavoro post laurea».
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