Marche

quattro arresti e 10 denunce

MACERATA Due risse in tre giorni. Un’escalation preoccupante, ma la risposta delle forze dell’ordine è stata tempestiva, e alla fine sono scattati quattro arresti e dieci denunce. Gli episodi di violenza hanno visto protagonisti cittadini peruviani, che sabato si sono affrontati in via Tibaldi e lunedì in piazza della Vittoria. Veri e propri Far West che avevano fatto scattare l’allarme sul fronte della sicurezza.

La ricostruzione

Per il parapiglia scoppiato lunedì intorno alle 19.20 la polizia ha arrestato quattro giovani tra i 26 e i 38 anni, l’accusa è di rissa aggravata. In azione i poliziotti della Volante e della Squadra mobile, diretti dai commissari Emanuele Ciccarelli e Anna Moffa. I peruviani si sono affrontati in piazza della Vittoria, nei pressi del negozio “Frutta e verdura da Samy”. Un regolamento di conti legato a quanto avvenuto il sabato precedente e scaturito da forti attriti tra famiglie peruviane che vivono a Macerata. Contrasti scatenati da futili motivi e degenerati nel tempo in una serie di scontri fisici, minacce e spedizioni punitive. Durante la rissa – con botte e lanci di frutta – una delle persone coinvolte ha riportato lesioni giudicate guaribili in dieci giorni.

 

Le contestazioni

A due degli arresti contestato anche il reato di porto di armi o oggetti atti ad offendere, perché trovato in possesso di un cutter e di una lama, subito sequestrati dalla polizia. Sequestrato inoltre un coltello da cucina, consegnato agli agenti dal titolare del negozio, che – come appurato grazie ai filmati della videosorveglianza del Comune – era stato portato sul posto da uno dei peruviani. Tutti gli arrestati, su disposizione del pubblico ministero di turno Francesco Carusi, si trovano ora ai domiciliari, in attesa del processo per direttissima in programma questa mattina in Tribunale. Una quinta persona è stata denunciata a piede libero. In corso gli accertamenti per risalire alle altre persone presenti al momento del maxi parapiglia.

 

L’altra indagine

Chiuso il cerchio anche sul Far West di sabato scorso. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Macerata, guidati dal tenente colonnello Giorgio Picchiotti, hanno denunciato per rissa aggravata nove peruviani, sei uomini e tre donne, di età compresa tra i 19 e i 58 anni. E anche in questo caso uno degli indagati deve rispondere pure del reato di porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere. I militari dell’Arma erano intervenuti in via Tibaldi, dove era stata segnalata una rissa tra un numeroso gruppo di persone. Il personale del Radiomobile di Macerata e delle stazioni di Treia e Corridonia – insieme a una pattuglia della questura e una della polizia locale – è giunto tempestivamente sul luogo, faticando non poco per separare i contendenti. Durante l’intervento subito identificati otto peruviani. La maggior parte di loro aveva riportato lievi ferite. Sul posto trovate due spranghe di ferro, lunghe 43 centimetri ciascuna, abbandonate sulla strada. Il motivo della violenza? Sono emersi attriti tra due famiglie, per futili motivi, legati alla compravendita di uno smartphone. Le successive indagini svolte dai militari, sulla base delle testimonianze raccolte e di un video effettuato da un cittadino con il telefonino, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti. Poco prima della rissa, una donna peruviana di 32 anni era stata aggredita da alcuni connazionali in via Diomede Pantaleoni (i medici del pronto soccorso hanno stilato una prognosi di dieci giorni). Un episodio che ha scatenato la reazione dei familiari della giovane ferita, che si sono recati sotto l’abitazione della famiglia del presunto aggressore. Qui gli animi si sono surriscaldati, sfociando nella maxi rissa.

 

L’impegno

La polizia e i militari dell’Arma, guidati a livello provinciale dal questore Gianpaolo Patruno e dal colonnello Raffaele Ruocco, ancora una volta hanno risposto presente, consegnando alla giustizia i responsabili degli episodi di violenza. Anche in passato gruppi di peruviani si erano resi protagonisti di risse. E lo scorso 16 febbraio un 25enne originario del Paese sudamericano era stato arrestato in via Roma per tentato omicidio: aveva accoltellato un connazionale.




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