Quando la Russia combatte il nemico sbagliato
Anche se il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump in qualche modo porrà fine al conflitto in Ucraina, Putin non potrà invertire queste perdite. E più a lungo continuerà la guerra in Ucraina, più la Russia diventerà debole, portando molti a chiedersi quando deciderà di arginare le sue perdite. I russi cacciarono Nicola II per aver gestito male la guerra, per aver distrutto l’economia e per essere stato dissoluto con la vita dei suoi sudditi. Come l’entourage di Nicola, anche quello di Putin non fa che persistere nella sua decisione errata di invadere l’Ucraina invece di salvarsi finché sono in tempo. Ma più a lungo resteranno dalla parte di Putin, maggiore sarà la loro vulnerabilità nei confronti della Cina.
L’unica incertezza è sui tempi
La domanda non è se la Cina si rivolterà contro la Russia, ma quando. La Cina, alla fine, avrà la meglio sulla Russia; l’unica incertezza che rimane è in che misura. La Russia ha speso gran parte del suo arsenale della Guerra Fredda in Ucraina, lasciando la Siberia spalancata alle ambizioni cinesi. La Siberia ha le risorse che la Cina desidera: non solo energia e minerali, ma, soprattutto, acqua. Il lago Baikal è più grande del Belgio e contiene il 20% dell’acqua dolce di superficie del mondo, di cui la Cina settentrionale ha un disperato bisogno.
A quanto pare Putin intende intensificare la sua strada verso la vittoria. La guerra è iniziata con la sua invasione pasticciata e il tentativo di cambio di regime a Kiev, seguita dagli sforzi per costringere gli ucraini alla sottomissione con massacri di civili in città come Bucha, distruzione ingiustificata di case e paesi e rapimenti transfrontalieri di migliaia di bambini. Poi sono arrivati i rifugi civili, gli ospedali, le scuole, i musei e le centrali elettriche, le esecuzioni sommarie e le torture dei prigionieri di guerra, la distruzione dell’enorme diga di Kakhovka sul fiume Dnipro, le minacce alla centrale nucleare di Zaporizhzhia (anche se è la Russia, e non l’Ucraina, a trovarsi sottovento rispetto alla centrale) e l’uso di mine, droni turchi, missili balistici, munizioni a grappolo, bombe plananti e ora truppe nordcoreane.
Se Putin usasse le armi nucleari, cosa che ha periodicamente minacciato di fare, i russi diventerebbero i paria del XXI secolo, sostituendo i nazisti del secolo scorso. Come i tedeschi prima di loro, anche i russi sostengono le guerre di conquista territoriale. Dopo che l’esportazione del suo modello economico da parte dell’Unione Sovietica ha impoverito gran parte del mondo (inclusa sé stessa), bombardare un vicino cementerebbe lo status della Russia come il paese più regressivo del mondo, e il suo popolo come il più brutale del mondo. Gli effetti strategici negativi per la Russia e per i russi sarebbero durati per generazioni, basta chiedere ai tedeschi.
La domanda da un milione di rubli è se l’entourage di Putin intenda rimanere con lui per l’intero viaggio, il che li lascerebbe alla mercé della Cina, e non di Putin, e diretti verso una destinazione economica simile a quella della Corea del Nord. Dalla Cina dovrebbero aspettarsi una punizione per la catena di abusi della Russia che risale alla metà del XIX secolo.
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