Marche

Qualità della vita, il Piceno resta regina ma scivola di 12 posizioni ed il trono ora vacilla

ASCOLI La provincia di Ascoli occupa il 22° posto e perde 12 posizioni rispetto al 2024. Questa è la sentenza della classifica della Qualità della vita stilata dal quotidiano Il Sole 24 Ore. Sul podio ci sono Trento al primo posto e Bolzano al secondo, seguite da Udine che sale di una posizione rispetto al 2024. Il Piceno, comunque rimane stabilmente nella parte migliore della graduatoria e soprattutto è la prima provincia delle Marche.

 

Le altre province

Per cercare le altre province marchigiane, bisogna andare alla 26° posizione dove si trova Macerata (che perde una posizione rispetto al 2024). Ancona si trova al 30° (+5). Pesaro si trova soltanto un gradino più in basso, ovvero alla 31* posizione (+7). Fanalino di coda è Fermo, che si trova al 47° posto, stessa posizione di un anno fa. La classifica della Qualità della vita è composta da sei micro aree (Ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi e cultura e tempo libero).

Le altre graduatorie

Andando nel dettaglio, la provincia riporta i migliori risultati nella graduatoria Cultura e tempo libero che racchiude altre sottoaree, tra le quali ci sono “Offerta culturale” dove è in sesta posizione e “Palestre, piscine, centri per il benessere e stabilimenti termali” (18° posizione). La provincia ottiene il 14° posto per “Giustizia e sicurezza” che vede un buon ottavo posto nella micro-area “Rapine in via” e nono in “Indice di rotazione delle cause”, ma male in “Incidenti stradali” dove ottiene la 86° posizione. Il territorio piceno raggiunge la 14° posizione anche per l’area “Affari e lavoro”, dove spicca il positivo quinto posto per numero di Laureati e altri titoli terziari, ma anche un buon nono posto per “Startup innovative”. Non bene per fallimento delle imprese (79°posto) e trend di arrivi turistici (104° posto). Il Piceno occupa la 28° posizione in Italia per quanto riguarda la sezione “Demografia e società”. In questa area spiccano un ottavo posto su “Persone con almeno il diploma”, e “Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione” (ovvero analfabeti o con licenza di prima elementare o media) sempre all’8° posto e “Anni di studio” (al 12°). Non bene per “Emigrazione ospedaliera”, ovvero le dimissioni di residenti avvenute in altra regione (73° posto) e “l’Indice di dipendenza anziani” (abitanti di 65 anni e più ogni 100 in età attiva) all’85°. La provincia picena ricopre la 33° posizione nell’area “Ambiente e servizi”. Al suo interno possiamo verificare che il territorio ha buoni piazzamenti per quanto riguarda il “Rischio alluvione” (Popolazione in aree a pericolosità idraulica elevata) con un 22° posto; male per “Tasso di motorizzazione” (Auto in circolazione ogni 100 abitanti) con un 86° posto. L’ultima graduatoria riguarda “Ricchezza e consumi” dove il Piceno si colloca al 70° posto. Nella micro area, il territorio occupa la nona posizione nella graduatoria “Mensilità di stipendio per comprare casa” (ovvero per acquistare un’abitazione di 60 mq in zona semi centrale) ma la 103° rispettivamente per “Inflazione prodotti alimentari e bevande non alcoliche” e “Assorbimento del settore residenziale”.

Il commento

Così il commento del presidente della Provincia Sergio Loggi che dà una lettura in agrodolce del giudizio de Il Sole 24 Ore: «È vero che abbiamo perso 12 posizioni rispetto al 2024, ma restiamo pur sempre la migliore provincia delle Marche. Dobbiamo ripartire dalle cose buone dell’anno scorso e puntare a tornare dove eravamo. Le sei microaree dicono che se c’è lavoro c’è anche la tenuta sociale del territorio. Il Piceno tiene dura nonostante la crisi ed è un punto di vantaggio per chi sostiene la parte economica. Soffriamo nella classifica “Ricchezza e consumi”: magari siamo un territorio che risparmia vista anche la delicata situazione in cui viviamo. Sappiamo quanto e come spendere».




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