Quali sono i tre siti nucleari nel mirino degli Usa e perché sono strategici
Alla fine il Trump ha dato l’ordine. Il commander in chief delle forze armate degli Stati Uniti ha affermato che nelle prime ore di questa notte bombardieri strategici B-2, gli aerei che potevano trasportate le uniche bombe in grado di colpire con successo i bunker scavati sotto le montagna per proteggere le parti essenziali del programma nucleare dell’Iran, sono entrati in azione. Portando a termine – con successo – una serie attacchi contro tre impianti nucleari iraniani.
Il presidente degli Stati Uniti ha parlato di un giorno “speciale” in cui il primo e principale “sponsor del terrore” è stato colpito “duramente” con “velocità e precisione”. L’obiettivo era distruggere il programma nucleare iraniano, che rappresentava una “minaccia” per lo stato di Israele per il mondo intero. Nel suo discorso alla nazione Trump ha affermato che gli “impianti di arricchimento nucleare” dell’Iran sono stati “completamente e totalmente distrutti“. “Quello di stasera è stato di gran lunga il più difficile di tutti, e forse il più letale“, ha detto Trump. “Ma se la pace non arriverà rapidamente, colpiremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità. La maggior parte di essi può essere eliminata in pochi minuti.“
Secondo quanto riportato dalla stampa statunitense, oltre ai bombardieri strategici B-2 Spirit, recentemente impiegati contro obiettivi Houthi nello Yemen, sono stati lanciati missili da crociera Tomahawk da vettori navali, si pensa sottomarini lanciamissili che hanno messo nel mirino obiettivi secondari localizzati sul territorio del Iran. Secondo alcune fonti si tratterebbe dei siti di Nataz e Isfahan.
Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti per la decisione presa nei confronti del regime iraniano, sottolineando il valore e il peso dell’azione condotta dagli americani. Contestualmente, l’Iran ha promesso una “rapida rappresaglia” in riposta agli attacchi degli americani che hanno colpito il programma nucleare iraniano.
“Ogni cittadino o militare americano nella regione è ora un bersaglio“, hanno dichiarato i portavoce iraniani che nei giorni scorsi, proprio mentre i primi aerei da guerra dell’Us Air Force “muovevano“, lasciando presagire un possibile attacco, che: “Tutte le basi statunitensi sono alla nostra portata e le prenderemo di mira con coraggio”. Questo aveva provocato il timore che eventuali “cellule” sul territorio statunitense sarebbero state “attivate“.
Come è stato ricordato negli scorsi giorni solo gli Stati Uniti possedevano le bombe “Bunker buster” adatte a colpire i principali siti nucleari iraniani, protetti dalle montagne sotto le quali sono stati appositamente scavati. Queste bombe potevano essere impiegate solo da bombardiere strategici americani B-2: stiamo parlando delle Gbu-57A/B Massive Ordnance Penetrator o Mop, una particolare munizione aeronautica “progettata per raggiungere e distruggere le armi di distruzione di massa dei nostri avversari situate in strutture ben protette”, che pesa 13.600 kg e può penetrare fino a 60 metri nel cemento.
Almeno 12 bombe Mop sono state sganciate sui 3 siti iraniani tra i quali dovrebbe essere quello di Fordow.
Il presidente Trump ha descritto gli attacchi militari statunitensi contro “tre siti nucleari” come uno “spettacolare successo militare“.
Asserendo che le strutture sono state “completamente e totalmente distrutte” in un discorso alla Casa Bianca sabato sera. Trump ha aggiunto che Stati Uniti potrebbero colpire ulteriori obiettivi se l’Iran non propenderà per la pace e le condizioni poste degli Stati Uniti e dai suoi alleati.
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