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Putin: «Pronto a incontrare Trump e a negoziati e compromessi con Kiev»

«Sono pronto a parlare e incontrare Trump. Se mai avremo un incontro con il neo eletto presidente, sono sicuro che avremo qualcosa di cui parlare». Lo ha detto il presidente Vladimir Putin nella sua conferenza stampa di fine anno e la linea diretta con i cittadini. La situazione nel conflitto in Ucraina sta cambiando «drasticamente» e la Russia si avvicina al raggiungimento dei suoi «obiettivi prioritari», ha detto Putin, che ha aggiunto: «Noi siamo pronti a negoziati, ma abbiamo bisogno che gli ucraini siano pronti a negoziati e a compromessi» per mettere fine al conflitto aggiungendo che «la politica è l’arte del compromesso e i negoziati sono un compromesso». Le truppe russe stanno avanzando nella zona dell’operazione militare speciale russa in Ucraina: «L’avanzata (russa) sta avvenendo lungo l’intera linea del fronte su base giornaliera. Non si tratta di avanzare di 100, 200, 300 metri. Le nostre truppe stanno riconquistando territorio per chilometri quadrati. Voglio sottolineare che è così ogni giorno», ha detto il presidente.

Putin ha sfidato gli Usa a un «duello tecnologico» relativo al nuovo missile russo balistico ipersonico Oreshnik per dimostrare che non può essere abbattuto dalle difese aeree occidentali. «Possono designare un obiettivo a Kiev, e vedere se riescono ad abbatterlo, vorremmo veramente fare questo esperimento», ha affermato Putin, aggiungendo che il missile ha ora una gittata di 5.500 chilometri.

Il presidente russo ha espresso la fiducia nella riconquista della regione di Kursk, ma non ha indicato una data precisa per il raggiungimento dell’obiettivo. Secondo Putin non c’è alcun senso militare nell’ingresso delle forze armate di Kiev nella regione di Kursk, né nel rimanere in questo territorio, “gettando al massacro i loro migliori gruppi e unità d’assalto”. “Li elimineremo sicuramente, completamente, assolutamente, non può essere diversamente”, ha detto Putin. Il leader del Cremlino ha anche promesso che le abitazioni e le infrastrutture distrutte nella regione verranno ripristinate e che le autorità aiuteranno quelli che desiderano trasferirsi.

Capitolo economia. Putin ha riconosciuto che l’inflazione alta in Russia è un “segnale preoccupante”, pur rassicurando sulle prospettive dell’economia del Paese. “L’inflazione è un segnale preoccupante”, ha ammesso nei primi minuti della conferenza stampa di fine anno, prima di sottolineare che gli stipendi sono “aumentati”. L’inflazione in Russia dovrebbe avvicinarsi al 9% a fine anno, dopo aver sfiorato il 7,5% nel 2023 e il 12% nel 2022. L’economia russa è “stabile”, malgrado le “minacce esterne”, ha dichiarato il presidente russo. Alla domanda sullo stato del mondo posta all’inizio della conferenza stampa, Putin ha risposto con una battuta: “Quando le cose sono tranquille, ci si annoia. Quando le cose cominciano a muoversi, si ha paura”.

Putin ha detto di non aver ancora visto l’ex presidente siriano Bashar al-Assad dopo il suo arrivo a Mosca. “Non ho ancora incontrato il presidente Assad dal suo arrivo a Mosca, ma ho intenzione di farlo”, ha detto. Putin ha dichiarato che la caduta di Bashar al-Assad, alleato stretto della Russia in Siria, non rappresenta una sconfitta per Mosca. Il presidente russo ha sottolineato che l’obiettivo principale dell’intervento militare russo in Siria, iniziato nel 2015, era quello di prevenire la formazione di una “enclave terroristica” simile a quella in Afghanistan. “Si cerca di dipingere ciò che è accaduto in Siria come una sconfitta per la Russia. Vi assicuro che non è così”, ha affermato Putin. Ha inoltre dichiarato: “Siamo intervenuti in Siria dieci anni fa per evitare che un focolaio terroristico emergesse in quel paese. Nel complesso, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”. La Russia sta evacuando circa 4.000 combattenti iraniani dalla Siria “su loro richiesta”, ha detto il presidente russo.


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