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Putin comincia il venerdì santo con i missili sull’Ucraina


"Putin comincia il venerdì santo con i missili sull'Ucraina"

La guerra in Ucraina va avanti senza esclusione di colpi. La Russia ha lanciato un attacco con droni su Sumy ed uno missilistico su Kharkiv, mentre nella notte 56 droni di Kiev sono stati intercettati e abbattuti sulla Russia. La diplomazia non si ferma ma i risultati, purtroppo sono ancora lontani. A Parigi ieri si è svolto un vertice tra Kiev, Stati Uniti e “paesi volenterosi”.

12.11 – Cremlino: “L’ordine di moratoria di Putin è scaduto”

“L’ordine impartito il 18 marzo dal presidente russo Vladimir Putin di sospendere per 30 giorni gli attacchi contro i siti energetici in Ucraina è scaduto”. Lo ha annunciato il Cremlino. “Il mese di moratoria è effettivamente scaduto. Al momento, non ci sono state ulteriori istruzioni dal Comandante in Capo Supremo, il presidente Putin”, ha dichiarato il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov durante il briefing quotidiano, confermando la fine, da parte russa, di questa fragile moratoria.

10.30 – “Ecco come Putin comincia il Venerdì Santo”

“Ecco come la Russia ha iniziato questo Venerdì Santo: con la balistica, i missili da crociera, i droni ’shahed’ e le prese in giro del nostro popolo e delle nostre città”, scrive il presidente Volodymyr Zelensky su Telegram. “Un attacco missilistico su Kharkiv, proprio sulla città . Decine di abitazioni, un’attività commerciale e automobili sono state danneggiate. Circa 70 persone sono rimaste ferite, tra cui cinque bambini; la più piccola, Valeria, aveva solo 2 anni. Sfortunatamente, una persona è morta. A Sumy un attacco di droni russi ha colpito un’attività di produzione di pane. Sfortunatamente, una persona è morta in seguito a questo raid”.

10.20 – Pechino a Kiev: “Mai fornito armi letali alla Russia”

La Cina risponde al presidente ucraino Zelensky affermando di non aver “mai” fornito “armi letali” alla Russia. Ieri il leader ucraino aveva affermato che Pechino ha fornito armi a Mosca per la sua guerra contro l’Ucraina. Il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha detto che la posizione della Cina “sulla questione ucraina è sempre stata coerente”. La Cina “si è impegnata attivamente a promuovere un cessate il fuoco e a facilitare i colloqui di pace”, ha precisato Lin, sottolineando che Pechino “non ha mai fornito armi letali a nessuna parte coinvolta nel conflitto e controlla rigorosamente l’esportazione di prodotti a duplice uso”, sia civile sia militare.

10.15 – Terre rare, premier ucraino presto a Washington

Il premier ucraino, Denys Shmyhal, sarà “in visita a Washington nella settimana del 21 aprile” per “incontrare il Segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent”, ed è previsto che “i team negoziali riferiscano dei progressi entro il 26 aprile” con “l’obiettivo di completare i colloqui entro quella data e firmare un accordo prima possibile”. Ieri il presidente americano Trump aveva anticipato che l’accordo potrebbe essere firmato giovedì 24.

9.30 – Rubio: “Se la fine della guerra non è possibile andremo oltre”

Prima ri ripartire da Parigi, dove ha incontrato rappresentanti europei e di Kiev, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha detto ai giornalisti: “Se non è possibile porre fine alla guerra in Ucraina, dovremo andare avanti. Non è la nostra guerra. Non l’abbiamo iniziata noi. Gli Stati Uniti hanno aiutato l’Ucraina negli ultimi tre anni e vogliamo che finisca, ma non è la nostra guerra.

Il presidente (Donald Trump) ha trascorso 87 giorni ai massimi livelli di questo governo impegnandosi ripetutamente per porre fine a questa guerra. Ora stiamo raggiungendo un punto in cui dobbiamo decidere e determinare se questo è possibile o meno. Ed è per questo che stiamo coinvolgendo entrambe le parti”.


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