Toscana

“Provincia in stallo e ostaggio della politica”.


“Avete bloccato l’ente. E questo non può ripetersi”. A dirlo sono i rappresentanti sindacali della Cgil, Cisl, Uil e Csa che, insieme alla rsu dei lavoratori della Provincia di Arezzo, rivolgono un appello urgente “al senso di responsabilità dei componenti del consiglio provinciale e dell’assemblea dei sindaci affinché non si ripeta quanto accaduto venerdì 30 maggio, quando, per mancanza del numero legale nella seconda convocazione del consiglio, non è stato approvato il rendiconto di gestione 2024”.

Di fatto, durante l’ultima seduta, a saltare è stata proprio la pratica che illustra l’attività finanziaria ed economica svolta dalla Provincia nel 2024. Un documento propedeutico alla pianificazione di entrate e spese, oltre che per valutare l’efficacia dell’amministrazione.

“Polcri assuma posizioni chiare, ormai è paralisi amministrativa”

“La mancata approvazione del rendiconto – proseguono i sindacati – ha causato un blocco operativo dell’ente, con gravi conseguenze per l’intero territorio provinciale. Nonostante la presenza di risorse vincolate in bilancio, destinate a  opere pubbliche, tali fondi non possono essere utilizzati. Questo stallo si aggiunge alle difficoltà strutturali già in essere a seguito della Legge Delrio”.

E a finire in stallo, stando ai calcoli dei sindacati, sono stati “interventi infrastrutturali finanziati con fondi Pnrr, riguardanti scuole e strade per i quali si corre il rischio di mancare le tempistiche di realizzazione; procedure finanziarie necessarie alla prosecuzione di appalti e manutenzioni su strade ed edifici scolastici; le assunzioni di personale già programmate e, non ultimo, gli adempimenti interni legati alla gestione del personale, che da tempo opera in condizioni di crescente difficoltà, a fronte di competenze e obblighi in costante aumento”.

Insomma, uno stand by che avrebbe messo in seria difficoltà la Provincia nell’erogazione di servizi pubblici fondamentali. “Per questo – proseguono dai sindacati – è indispensabile che la politica assuma con serietà le proprie responsabilità istituzionali, evitando logiche di contrapposizione che nulla hanno a che vedere con l’interesse collettivo. Chiediamo con forza a tutte le forze politiche, senza distinzione di appartenenza, di superare lo stallo venutosi a creare e di agire con spirito costruttivo e unitario per ristabilire la piena funzionalità dell’ente. È in gioco non solo la realizzazione di opere pubbliche strategiche, ma anche il rispetto dei diritti dei lavoratori e l’efficienza dei servizi resi ai cittadini. Si ricorda, infine, che l’attuale presidenza è stata eletta proprio dalla componente politica oggi in carica: è quindi doveroso che la stessa maggioranza si attivi per rimuovere l’impasse e garantire la continuità amministrativa”.


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