Economia

Prove di accordo Stellantis-governo: “Un nuovo inizio per l’auto italiana”

ROMA – “Un nuovo inizio per Stellantis in Italia”. A delineare la partenza di una fase due, che coincide con il dopo Tavares, è il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Il passaggio cruciale sarà il 17 dicembre, martedì prossimo, quando Jean-Philippe Imparato, capo Europa di Stellantis, metterà sul tavolo il nuovo piano. E non mancheranno le novità, tra i nuovi modelli per diversi stabilimenti, come Mirafiori, Pomigliano d’Arco e Cassino, e la conferma del ruolo di leader a livello europeo nel filone dei veicoli commerciali per lo stabilimento di Atessa. Impegni che dovrebbero bastare per inaugurare una stagione di dialogo tra Stellantis e il governo, lasciandosi così alle spalle gli aspri confronti dell’ultimo anno e mezzo. Non è un caso che uno dei rappresentanti italiani del gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa, il responsabile delle Risorse umane in Italia, Giuseppe Manca, abbia partecipato ad uno degli appuntamenti di Atreju.

“Non c’è più Tavares, l’ex ad non aveva capito la realtà”, sottolinea Urso dal palco del Circo Massimo. E aggiunge: “Ora si può manifestare con chiarezza un nuovo inizio per quanto riguarda gli stabilimenti di Stellantis nel nostro Paese con un rapporto pienamente collaborativo per gestire con noi, e con l’associazione che li rappresenta, anche la transizione della componentistica italiana, la sua diversificazione in altri settori produttivi”. Il tutto, secondo il ministro ricorda anche il caso Trasnova, “prima volta in cui Stellantis dimostra una responsabilità sociale nei confronti dell’indotto”, sarà contenuto nel nuovo piano industriale. Manca incassa le provocazioni di Marco Rizzo, ex Comunisti Italiani ora coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare, tanto da chiedere al ministro la nazionalizzazione del gruppo automobilistico nato nel 2021. “Speriamo che il 17 si possano dare delle buone notizie. Ci stiamo lavorando. In un anno e mezzo di lavoro con il Mimit abbiamo aggiustato il tiro”, spiega Manca. “Evito di spoilerare alcune novità che ci saranno, parto da quanto riferito recentemente dal ministro Urso. Abbiamo dato missioni produttive a tutti gli stabilimenti. Cosa potremmo aggiungere? Lo diremo il 17. E speriamo di non togliere, perché dovremo necessariamente sempre monitorare il mercato”.

Urso poi insiste sulla battaglia a livello europeo sulle multe legate ai nuovi limiti intermedi di CO2. “Bisogna farlo subito, Noi abbiamo capito prima degli altri che si stava profilando la Caporetto dell’auto europea. Perché non abbiamo visione ideologica, ma pragmatica e responsabile su come affrontare la transizione ecologica”, dice il ministro. Un punto su cui anche Stellantis è d’accordo visto il ritorno del gruppo all’Acea, il club dei produttori di auto in Europa, che da mesi chiedono una revisione del sistema legato alle sanzioni. Ad Atreju anche il leader di Confindustria, Emanuele Orsini: “Credo che l’uscita di Tavares possa, sia a Stellantis che ad Elkann, dare loro la possibilità di dimostrare che vuole bene al Paese. Perché dobbiamo mantenere l’occupazione”.


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