provata la demo di Tony Hawk’s Pro Skater 3+4
Quando i primi due Tony Hawk’s Pro Skater sono arrivati sul mercato in forma restaurata grazie a Vicarious Visions (qui la recensione di Tony Hawk’s Pro Skater 1+2), ci hanno regalato un meraviglioso appuntamento col passato, ricordandoci quanto fosse incredibile la formula ludica messa a punto da Neversoft ormai 25 anni fa, pur nella sua semplicità. Oggi torniamo nel mondo delle leggende dello skate con Tony Hawk’s Pro Skater 3+4, pacchetto modernizzato contenente gli altri due titoli classici della serie, di cui abbiamo avuto un primo assaggio con la prova della “Demo della Fonderia“. Come ci è parso il lavoro dei ragazzi di Iron Galaxy Studios? Seguiteci allo skate park e scopritelo.
Intro e contenuti della demo
Il filmato introduttivo di Tony Hawk’s Pro Skater 3+4 è un incontro tra passato e presente dello skateboarding: accompagnato dalle note di Ace of Spades dei Motorhead, contiene spezzoni di video che ritraggono i pro della vecchia scuola affiancati a quelli degli skater più giovani, tra Rodney Mullen, Yuto Horigome, Jamie Thomas e Lizzie Armanto. Da segnalare è anche la presenza nel video di Felipe Nunes, skateboarder professionista privo di entrambe le gambe entrato nel roster di 3+4 (è una gran bella cosa, per quanto ci riguarda).
La Demo della Fonderia permette di selezionare soltanto l’unico e inimitabile Tony Hawk e la brasiliana Rayssa Leal, stella emergente dello skateboard e vincitrice a soli 13 anni di una medaglia d’argento olimpica (in teoria ci sarebbe anche il Doom Slayer, ma solo chi ha acquistato l’Edizione Digitale Deluxe può usarlo). Dai menu dedicati ai pro, possiamo dire che ciascuno avrà tre abiti e dieci grafiche differenti per la tavola.
Gli appassionati non faticheranno a riconoscere gli iconici e stilosi design degli skateboard di Tony Hawk e in questa versione dimostrativa è possibile selezionarne soltanto tre (lo stesso vale per la Leal). Col denaro guadagnato in-game dopo le sessioni singole da due minuti ciascuna offerte dalla prova – nei livelli della Fonderia (da THPS3) e College (da THPS4) – non possiamo sbloccare nuovi oggetti o altro.
Insomma, i contenuti della demo sono davvero risicati, quindi per un’analisi approfondita sull’offerta ludica dovremo attendere il gioco completo, ormai in dirittura d’arrivo su PC ed entrambe le generazioni di console Xbox, PlayStation e Nintendo.
Gameplay, livelli e prime considerazioni sulla grafica
In compenso, queste prime run in 3+4 ci hanno dato un concreto assaggio del gameplay, che in modo del tutto sensato prosegue sul sentiero tracciato da Vicarious Visions nella modernizzazione di animazioni e controlli, che abbiamo largamente apprezzato nei rifacimenti dei primi due giochi classici. Come da tradizione, a ciascuno dei quattro tasti sul lato destro del controller è assegnata un’azione chiave (come il salto/Ollie) o una specialità di trick, tra fliptrick, grind sulle ringhiere e grabtrick (quelli dove si utilizzano anche le mani per effettuare le evoluzioni).
Specifiche combinazioni di questi tasti con le frecce direzionali corrispondono a differenti magie su tavola. Al computo dei trick aggiungiamo il manual e le sue varianti, come pure il Revert – il cui utilizzo deve essere padroneggiato per mantenere attive le combo – e lo Spine Transfer. Vogliamo soffermarci su quest’ultima mossa, perché è stata l’unica a mostrare alcune incertezze evidenti quando l’abbiamo utilizzata. Cominciamo a spiegare come funziona. Quando ad esempio uno skater usa una rampa per spiccare il volo, e c’è una seconda rampa in posizione sopraelevata rispetto alla prima, basta premere il grilletto destro del controller per far atterrare il personaggio su di essa.
È un modo utile per spostarsi rapidamente da una zona all’altra di uno stage, perfetto per sfruttare elementi dello scenario altrimenti non raggiungibili mantenendo attive le combo. Il fatto è che quando abbiamo usato lo Spine Transfer su alcune rampe del College ci siamo ritrovati proiettati al suolo, con la nostra combo che si è spezzata. Speriamo vivamente che Iron Galaxy possa risolvere il problema. Per il resto, le lodi di sempre. Il gameplay di Tony Hawk’s Pro Skater sa creare dipendenza, e una volta padroneggiati i tempi di esecuzione dei trick è possibile inanellare combinazioni da decine o centinaia di migliaia di punti, accompagnati peraltro da buona musica.
I veterani della serie si sentiranno subito a casa, e impiegheranno una manciata di run per ottenere bei record e sfruttare al meglio l’indicatore dello Special, che una volta carico permette di eseguire trick spettacolari, e in grado di far guadagnare tanti punti. Ne è un esempio il leggendario 900, con cui Tony Hawk ha scritto una epica pagina nella storia di questo sport incantando il pubblico degli X-Games nel 1999. L’efficacia del gameplay tra l’altro viene acuita dall’ottimo level design dei livelli, che in tutti questi anni non ha perso neanche un po’ del proprio smalto. La Fonderia ha dalla sua la zona sopraelevata piena di ringhiere su cui grindare e punti perfetti per lanciarsi e riprendere la combo al piano terra, coi suoi tanti macchinari in funzione. Il College è un livello più ampio e variegato, con campi da basket e tennis, uno skatepark, un parco e un parcheggio a più piani. È insomma brulicante di elementi da domare con la tavola, e presenta anche il mitico ingresso segreto che lancia il personaggio in aria per permettergli di raggiungere le rampe sui tetti. Entrambi i livelli presentano interazioni speciali, ad esempio grindare su determinate superfici provoca esplosioni di fiamme nella Fonderia, mentre distruggere le corde che bloccano la mascotte gonfiabile del College la farà volare via. Su PS5 il gioco offre la modalità Fedeltà e quella dedicata alle massime Prestazioni.
Fanno quel che devono nel garantire la massima qualità visiva possibile e l’azione più fluida e stabile, e torneremo a parlarne in sede di recensione, quando potremo esprimerci sui vantaggi garantiti ai possessori di PS5 Pro. Sul piano prettamente grafico, 3+4 ben impiega Unreal Engine per offrire una convincente illuminazione degli stage, tanto al chiuso quanto all’aperto, per poi arricchire il tutto con una gradevole effettistica. Nella Fonderia ad esempio possiamo notare i contrasti tra la luce lunare che oltrepassa i finestroni e quella tinta d’arancio emessa dalle fiamme.
Chiaramente il gioco non punta a raggiungere chissà quali vette visive, ma presenta superfici dalla buona resa complessiva e skater ricreati con una certa cura, al netto di alcuni elementi un po’ meno riusciti (pensiamo ai capelli del Birdman). Lo segnaliamo per amor di completezza: avviando il livello del College abbiamo notato a schermo, e più volte, un evidente fenomeno di tearing, che però ogni volta è scomparso in pochi secondi. Magari non lo troveremo già più al day one della raccolta modernizzata, ma era giusto segnalarlo.
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