Toscana

Protezione civile regionale, un’eccellenza capace di evolversi

Protezione civile regionale, un'eccellenza capace di evolversi

Siglato da Regione Toscana, Anpas, Croce Rossa e Misericordie un protocollo per l’utilizzo coordinato degli strumenti di Protezione civile e degli spazi del deposito Centro Pegaso di Ospedaletto, a Pisa. La firma è stata posta in occasione della seconda mattina del Festival dell’identità Toscana, evento dedicato alla difesa del suolo e trasformato in un incontro operativo per rispetto del lutto nazionale dovuto alla morte di Papa Francesco. L’iniziativa ha offerto l’opportunità di riflettere sul ruolo e sul futuro della Protezione civile regionale, sistema organizzato ed efficiente, ma anche elemento distintivo dell’amministrazione toscana.

“Dopo le emergenze dettate dal maltempo – ha spiegato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – abbiamo sentito la necessità di fare il punto sul coordinamento tra gli enti impegnati nei casi di emergenza. Il sistema pubblico in questi casi si attiva su più fronti: dalle previsioni meteo alla diramazione delle allerta, dalla gestione della crisi agli interventi di somma urgenza, fino alla progettazione delle opere di difesa del suolo, percepite come sempre più importanti da parte della popolazione. Serve un coordinamento stretto tra i vari enti, le forze dell’ordine, il volontariato: la Toscana è un punto di riferimento nazionale per quanto riguarda questo tipo di organizzazione, ma vogliamo fare ancora di più ed evolvere ulteriormente questo sistema per adeguarlo alle nuove necessità evidenziate dai cambiamenti climatici”.    

“Il sistema di protezione civile – ha aggiunto l’assessora all’ambiente Monia Monni – è un pezzo importante dell’identità toscana, soprattutto grazie al lavoro di tante volontarie e tanti volontari che non si tirano mai indietro, tuttavia ha bisogno anch’esso di cambiare, alla luce della crisi climatica e delle grandi crisi umanitarie che stanno investendo il pianeta. Sono cambiamenti concreti, non solo parole, infatti con il progetto ‘Meno rischio in Toscana’ stiamo ridefinendo il concetto stesso di prevenzione del rischio idraulico ed idrogeologico: teniamo dentro, certamente, le opere di difesa del suolo, ma vi uniamo anche l’informazione ai cittadini e la formazione per chi deve ripensare le città, adeguarle a fronteggiare i nuovi fenomeni climatici. Non a caso stiamo lavorando in parallelo su più fronti: da una parte con i tecnici e gli amministratori, dall’altra con le scuole, chiamate a disegnare il logo dell’iniziativa ma soprattutto a diffondere tra i ragazzi e le ragazze la cultura della prevenzione del rischio. Infine questo ripensamento del sistema di Protezione civile non può dimenticare le grandi crisi internazionali, le grande emergenze: con il modulo EMT2, che è un ospedale da campo, e la collaborazione con il gruppo di intervento di chirurgia di emergenza abbiamo formato più di 60 professionisti, tra medici e infermieri, pronti ad intervenire in caso di necessità. Questo potente strumento, che speriamo non debba essere attivato, sarà messo a disposizione dell’Europa”. “Anche l’accordo firmato oggi con le associazioni che fanno parte della Colonna mobile di Protezione civile – ha aggiunto l’assessora – fa sì che per la prima volta venga condiviso uno spazio fisico comune, il magazzino della Protezione civile di Ospedaletto. E’ un ulteriore modo per mettere insieme le nostre risorse, gli strumenti, i mezzi ed essere più efficienti e più pronti all’intervento”.
 
L’assessora Monni ha ricordato il successo del progetto ‘Meno rischio in Toscana’, sottolineando la presenza di circa 800/900 partecipanti per ciascuno dei webinar tenuti dai docenti che costituiscono il Comitato scientifico dell’iniziativa. “Questa forte partecipazione – ha concluso – dimostra che il sistema pubblico si è messo in moto perché si è reso conto che è necessario cambiare tutto per rispondere ad esigenze nuove, e che questa trasformazione renderà il nostro territorio più forte e più resiliente ai cambiamenti climatici”.

La giornata di approfondimento è proseguita con un focus sul patrimonio naturalistico ambientale regionale e, successivamente, una riflessione sulle opportunità regionali per l’efficientamento energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili.


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