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Protezione civile Gaza, 39 le vittime a distribuzione aiuti

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Testimoni, ‘fuoco israeliano’. Ghf, ‘Hamas responsabile’

Di Redazione |

GAZA, 20 LUG – La protezione civile di Gaza ha detto
che ieri il fuoco israeliano ha ucciso 39 persone e ne ha ferite
più di 100 nei pressi di due centri di soccorso, tra i più
recenti decessi di palestinesi in cerca di cibo.
Le morti di persone in attesa di aiuti in enormi folle vicino
ai punti di ristoro a Gaza sono diventate un evento regolare,
con le autorità del territorio che spesso attribuiscono la colpa
al fuoco israeliano. Per contro, la Gaza Humanitarian
Foundation (Ghf), sostenuta da Stati Uniti e Israele, che ha
sostituito le agenzie delle Nazioni Unite come principale
distributore di aiuti nel territorio, ha accusato Hamas di
fomentare disordini e di sparare contro i civili.
Il portavoce della difesa civile, Mahmud Bassal, ha affermato
che le morti sono avvenute nei pressi di un sito a sud-ovest di
Khan Yunis e di un altro centro a nord-ovest di Rafah, entrambi
nella parte meridionale di Gaza, attribuendo le morti a “colpi
d’arma da fuoco israeliani”. Un testimone ha raccontato di
essersi diretto verso la zona di Al-Tina a Khan Yunis prima
dell’alba con cinque dei suoi parenti per cercare di procurarsi
del cibo quando “i soldati israeliani” hanno iniziato a sparare.
“Io e i miei parenti non siamo riusciti a ottenere nulla”, ha
detto Abdul Aziz Abed, 37 anni, all’Afp. “Ogni giorno vado lì e
tutto ciò che otteniamo sono proiettili e stanchezza invece di
cibo”. Anche altri tre testimoni hanno accusato i soldati di
aver aperto il fuoco.

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