proteste contro i tour in quad
Una comitiva su quattro ruote è pronta a mettersi in moto tra i sentieri e le malghe della Carnia: dal 5 al 7 settembre 2025, l’Asd Team Quad Livenza di Prata di Pordenone ha programmato un’escursione guidata in quad fuoristrada lungo le strade forestali della Comunità di Montagna della Carnia.
L’iniziativa prevede la partecipazione di fino a 15 veicoli e una trentina di persone, e la richiesta di autorizzazione è stata pubblicata sull’albo pretorio della Comunità.
I percorsi: strade forestali e aree protette
Il tracciato interessa strade di montagna e sentieri naturalistici, alcuni dei quali ricadono all’interno o in prossimità della rete Natura 2000, zone tutelate per il loro valore ambientale. I sopralluoghi e l’ipotesi di autorizzazione hanno suscitato preoccupazioni e proteste da parte di esponenti politici e associazioni del territorio.
Massolino (Patto per l’Autonomia): “Un danno al turismo sostenibile”
A prendere posizione è la consigliera regionale Giulia Massolino, del Patto per l’Autonomia – Civica FVG, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere chiarimenti sulla compatibilità dell’evento con le strategie per un turismo alpino sostenibile. “La montagna non è un circuito da percorrere a motore – dichiara – ma un ecosistema delicato da proteggere. Iniziative come queste rischiano di compromettere anni di lavoro e milioni di euro investiti in promozione turistica e tutela ambientale”.
“La Carnia non è un Luna Park”: le parole di Mirco Dorigo
Più tagliente il commento di Mirco Dorigo, esponente del Patto per l’Autonomia in Carnia, che attacca con sarcasmo: “Non sapevamo avessero aperto una nuova attrazione al Luna Park. Qualcuno dovrebbe ricordare che la Carnia non è il parco giochi di nessuno. Le strade forestali nascono per utilità, non per gareggiare tra i boschi”. Dorigo teme un effetto domino: “E domani cosa accadrà? Trenta quad oggi, sessanta fuoristrada domani? Club da Milano o da Montecarlo? Così si crea un precedente. La linea tra promozione e sfruttamento selvaggio del territorio si sta assottigliando”.
Le richieste alla Regione: servono regole chiare
Nell’interrogazione, Massolino chiede alla Giunta se eventi di questo tipo siano coerenti con le politiche ambientali e turistiche del Friuli-Venezia Giulia, e come intenda coordinare gli enti locali per prevenire altre iniziative simili. “La Convenzione delle Alpi raccomanda di limitare o vietare l’uso dei mezzi motorizzati nelle aree naturali – ricorda la consigliera –. Rumore, emissioni e disturbo alla fauna non sono sostenibili. Serve una posizione chiara dalla Regione”.
In attesa di risposte
Per ora la richiesta di autorizzazione è ancora al vaglio della Comunità di Montagna della Carnia. Ma il dibattito è aperto, e la vicenda potrebbe rappresentare un caso simbolico sulla gestione dei territori montani tra turismo attivo, tutela ambientale e sostenibilità.
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