Friuli Venezia Giulia

Proteste a Tolmezzo contro la privatizzazione sanitaria


La deriva verso la privatizzazione della sanità pubblica in Friuli Venezia Giulia non è più sotto traccia ma è sotto gli occhi di tutti”. È la denuncia della consigliera regionale Simona Liguori (Patto-Civica Fvg), commentando il presidio che si è tenuto ieri davanti alla sede della Comunità di Montagna della Carnia, dove il consiglio comunale di Tolmezzo aveva convocato l’assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi, per chiedere chiarimenti sul progetto di esternalizzazione del personale del locale Pronto soccorso. “Esternalizzare servizi essenziali dicendo ‘o così o si chiude’ – ha aggiunto Liguori – significa trasformare radicalmente la nostra sanità, spingendo cittadini e professionisti fuori dal sistema pubblico, verso un modello a doppia velocità: chi può permettersela e chi resta indietro. La manifestazione di Tolmezzo, come quelle recenti a Trieste, Spilimbergo e Latisana, dimostra che i cittadini non sono più disposti ad accettare questo smantellamento”.

Delli Quadri 

“Centinaia di persone hanno manifestato per dire che la scelta di esternalizzare parte del pronto soccorso è sbagliata. In più il pronto soccorso di Tolmezzo non ha una sofferenza di personale tale da giustificare l’esternalizzazione, mentre ce l’ha il pronto soccorso di Udine, cosicché l’operazione parrebbe essere finalizzata anche a recuperare personale da mandare nel capoluogo. Il Partito democratico era presente con la segreteria regionale e con i suoi rappresentanti eletti, non per strumentalizzare la protesta, ma per ascoltarla e capire meglio, come dovrebbe fare anche l’assessore Riccardi”. Lo ha affermato il responsabile regionale Sanità del Pd Fvg Nicola Delli Quadri, anche lui a Tolmezzo assieme al consigliere regionale Massimo Mentil e il consigliere comunale ‘di Tolmezzo futura’ e componente della segreteria Pd Fvg Marco Craighero.

Riccardi

“Manterremo aperti i servizi sanitari come i Pronto soccorso, nonostante le difficoltà dettate da scarse risorse professionali, norme nazionali e limiti strutturali. È facile, oggi, cavalcare il malcontento, ma governare davvero significa trovare soluzioni sostenibili che rispondono alle esigenze di tutti, oltre la sterile e dannosa propaganda politica di qualcheduno, superando una resistenza che va contro il bene dei cittadini, veri destinatari del processo di riorganizzazione del sistema sanitario regionale che stiamo portando avanti con responsabilità e decisione, con la finalità di adeguare modelli superati alla realtà del nostro tempo”. L’ha sottolineato Riccardo Riccardi, durante l’audizione in Consiglio regionale sul tema. “I bisogni di salute sono cambiati – ha ricordato Riccardi –. Non è solo aumentata la domanda sanitaria e mutata la sua tipologia, ma è cresciuta anche la richiesta di sicurezza e rassicurazione, spesso indipendente dal reale bisogno clinico. Oggi la medicina e la tecnologia consentono cure molto più rapide rispetto a 50 anni fa, ma il nostro sistema sanitario è ancora organizzato su un modello pensato per la società di mezzo secolo fa”.


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