Ambiente

Prosciutto San Daniele, impianto di scarti salini da inizio 2025 – Prodotti Tipici

Entrerà in funzione a partire dai
primi mesi del 2025 l’impianto di recupero e valorizzazione
degli scarti salini del Prosciutto di San Daniele. Lo
stabilimento e’ realizzato a Trasaghis in provincia di Udine,
distante una quindicina di chilometri da San Daniele del Friuli.

   
La realizzazione dell’impianto è effettuata per il tramite di
Promo San Daniele srl (società integralmente controllata dal
Consorzio) ed è costruito, in una logica di circolarità, ex novo
e senza il consumo di ulteriore suolo in un’area precedentemente
utilizzata da altre attività produttive. A comunicarlo è il
Consorzio di tutela che oggi ha tenuto a Roma un incontro per
presentare il terzo report di sostenibilità “Valore Concreto”.
La struttura, dal punto di vista operativo e considerate le due
tipologie di rifiuti trattati, (sale e salamoie) è stata
concepita su due linee operative separate: la linea A (processo
di trattamento del sale solido esausto) che sarà attiva per
circa duecento giornate all’anno per otto ore al giorno e la
linea B (processo di trattamento della salamoia) che avrà
carattere continuativo e sarà attiva per circa 350 giorni
all’anno, per ventiquattro ore al giorno. La salamoia verrà
trattata sfruttando specifici processi biologici e
fisico-chimici fino a ottenere la totale separazione del sale
dalle impurità organiche presenti in essa. L’acqua estratta
dalla salamoia verrà fatta evaporare e reimmessa pulita nel
ciclo naturale, mentre il sale residuato verrà stoccato allo
stato solido. Il sale verrà vagliato e sottoposto a un lavaggio
igienizzante per poi essere destinato a nuovi e diversi
utilizzi: ad esempio, potrà essere impiegato come antigelo per
le strade o nella concia delle pelli o destinato ad altri usi
industriali, diversi da quelli alimentari. Sotto il profilo
energetico e nell’ottica di ottimizzare i consumi è installato
un motore endotermico in assetto cogenerativo che permetterà di
produrre energia per il 97% del fabbisogno elettrico e il 49% di
quello termico del nuovo impianto.

   

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