Marche

proprietario nei guai, contestati 111mila euro


CAMERINO Immobili dati in comodato gratuito a stranieri, ma per i finanzieri si sarebbe trattato di locazioni simulate per evadere i redditi da fabbricati. Sotto la lente dei militari della Tenenza di Camerino sono finiti anche altri contratti in cui ci sarebbero state delle irregolarità. In totale sono stati contestati 111.504 euro di redditi fondiari (relativi a terreni e fabbricati) non dichiarati. 

I particolari

L’indagine è stata condotta dai finanzieri della Tenenza di Camerino impegnati in controlli sugli affitti in nero. Consultando le banche dati in uso al Corpo è emerso che il proprietario di diversi immobili (appartamenti, terreni e capannoni in diversi comuni della provincia), aveva stipulato una serie di contratti di comodato ad uso gratuito che riguardavano le sue numerose proprietà. Tra i comodatari e il proprietario, però, «non c’era alcun legame di parentela che avrebbe potuto giustificare la concessione dell’immobile a titolo gratuito – spiega la Finanza – e i comodatari sono risultati essere stranieri che non hanno evidenziato alcuna circostanza o fornito elementi concreti per giustificare la conduzione di un’abitazione altrui gratuitamente». Per le Fiamme gialle, dunque, la concessione delle abitazioni in comodato gratuito sarebbe stata non solo immotivata ma anche svantaggiosa per il proprietario, così dopo ulteriori approfondimenti, i militari hanno ritenuto che tutti i contratti di comodato stipulati andassero considerati come locazioni simulate, con una conseguente evasione di redditi da fabbricati.

Altre abitazioni, invece, sono risultate essere apparentemente affittate con regolare contratto, ma per i finanzieri i contratti erano stati stipulati successivamente e per un periodo inferiore a quello di reale occupazione dell’immobile. I militari hanno quindi ricostruito il reddito dei fabbricati derivante dagli affitti per i periodi di imposta dal 2017 al 2023, applicando sia la ricostruzione analitica (ovvero quanto dichiarato dalle persone dalle quali hanno assunto informazioni), sia la presunzione «secondo cui – spiega la Finanza – in caso di omessa registrazione del contratto si presume, salvo prova contraria, l’esistenza del rapporto di affitto anche per i 4 anni antecedenti a quello nel corso del quale è accertato ed assumendo come importo del canone il 10% del valore catastale del fabbricato». Per le Fiamme gialle, poi, il proprietario non avrebbe presentato la dichiarazione dei redditi per alcuni periodi di imposta mentre per gli altri avrebbe presentato una dichiarazione infedele indicando solo i redditi di lavoro dipendente percepiti e non quelli derivanti dall’affitto dei fabbricati.




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