Proposte per la Terra dei Fuochi, Graziano scrive ai comitati per valutare possibili soluzioni
Il collega Antonio Graziano scrive ai comitati e alle associazioni impegnate nella tutela ambientale nelle province di Caserta e Napoli, colpite dal triste fenomeno noto come “Terra dei Fuochi” e propone un convegno tecnico-scientifico per discutere sulla problematica e sulle possibili soluzioni a ‘impatto zero’ per mitigarla.
Ecco la lettera.
Mi permetto di scrivervi, scusandomi sin d’ora per l’eventuale invadenza, per richiamare la vostra attenzione – già certamente vigile – sulla drammatica situazione ambientale che da decenni affligge i nostri territori.
La recente condanna e l’ultimatum di due anni per la bonifica e la messa in sicurezza delle aree contaminate hanno riportato alla ribalta un problema che conosco profondamente e che mi coinvolge da oltre quarant’anni. Mi sono rivolto anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come già feci anni fa con il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, quando fui ricevuto al Quirinale. Ho preso parte a numerose denunce e segnalazioni, anche in ambito istituzionale, purtroppo a volte persino contro il nostro stesso Paese. Eppure, nonostante gli sforzi, la soluzione tanto auspicata tarda ancora a realizzarsi.
So quanto il vostro impegno sia serio e costante, e quanto conosciate da vicino la sofferenza dei cittadini. Tuttavia, la bonifica integrale del territorio sembra ormai una meta irraggiungibile, a causa dei costi economici proibitivi e delle complessità tecniche.
Nel corso delle mie ricerche di alternative praticabili, ebbi occasione di confrontarmi con il prof. Vittorio Prodi, il quale mi parlò di una possibile via da intraprendere: piantumare l’intero territorio contaminato con alberi, canapa e pioppi, piante in grado di assorbire le sostanze inquinanti. Una soluzione naturale, sostenibile, economicamente accessibile e dai benefici ambientali immediati. Inoltre, rappresenterebbe un’opportunità concreta per i contadini, che potrebbero trarne un guadagno anche superiore rispetto a quello delle colture attuali, spesso abbandonate o divenute abusive.
Mi rivolgo a voi, che siete la voce più autorevole e legittima in questa battaglia, per chiedere il vostro sostegno nell’organizzazione di un convegno tecnico-scientifico di alto livello, che possa illustrare la fattibilità di questo approccio. Sarebbe un segnale importante per una popolazione duramente provata, in particolare sul piano sanitario. Immaginare un territorio bonificato grazie alla forza della natura, ricoperto di vegetazione utile, significherebbe anche riaccendere speranze in ambito turistico ed economico.
Vi ringrazio fin d’ora per l’attenzione e spero vivamente di poter collaborare con voi in questa iniziativa di rinascita e rigenerazione.
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