Liguria

Proposta del centrosinistra per alzare l’indennità dei tirocini extracurricolari a 988 euro


Genova. Una nuova proposta per riformare il sistema dei tirocini extracurricolari è stata presentata questa mattina a Genova. L’obiettivo è chiaro: contrastare l’uso distorto dei tirocini come strumento di lavoro sottopagato, restituendo loro un vero valore formativo.

A guidare l’iniziativa sono Andrea Orlando, consigliere regionale del Partito Democratico ed ex ministro del Lavoro, Jan Casella, consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra e vicepresidente della III Commissione Lavoro, insieme ad Amanda Pederzolli e Stefano Gaggero dell’associazione “Genova che osa”, che ha collaborato alla stesura della proposta.

La mozione, che sarà discussa nelle prossime settimane in Consiglio regionale, punta a un cambiamento sostanziale: portare l’indennità mensile per i tirocinanti dagli attuali 500 euro a 988 euro, una cifra che corrisponde alla soglia di povertà assoluta individuata dall’Istat per il 2023. Secondo i promotori, la somma dovrà essere aggiornata ogni tre anni per restare al passo con i cambiamenti economici.

“Troppo spesso, una volta conclusi gli studi, il tirocinio si trasforma in una forma mascherata di sfruttamento”, spiegano Orlando, Casella, Pederzolli e Gaggero. “Alcune aziende, soprattutto quelle a bassa qualificazione, ne approfittano per abbattere i costi, offrendo ai giovani un’esperienza che poco ha a che fare con la formazione”.

La proposta non si limita alla questione economica. Viene richiesto anche un aggiornamento della normativa regionale, con l’obiettivo di rendere i tirocini strumenti realmente utili per l’inserimento lavorativo. Tra i punti principali: la revisione della durata massima, l’introduzione di limiti d’età più equi, l’obbligo per le aziende di assumere una percentuale minima di tirocinanti per poter attivare nuovi percorsi, e il rilascio di una qualifica professionale spendibile nei concorsi pubblici.

Fondamentale, secondo i firmatari, sarà anche il rafforzamento dei meccanismi di controllo e valutazione. Si propone infatti un monitoraggio costante, con un ruolo potenziato per i tutor, e la pubblicazione periodica di una relazione dettagliata sui risultati ottenuti, soprattutto in termini di accesso al lavoro.

“La nostra proposta è pensata per ridurre l’incertezza e la precarietà che affliggono in particolare i giovani nel mondo del lavoro”, concludono i promotori. “Il mercato occupazionale è sempre più instabile, e senza interventi mirati anche i percorsi formativi rischiano di diventare complici di questo sistema. Vogliamo invece che i tirocini tornino a essere un ponte reale verso l’occupazione, non una trappola”.




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