pronto il progetto di riqualificazione, ma resta il nodo delle cancellate
C’è una piazza nel cuore dell’Esquilino che aspetta da anni di risorgere. È Piazza Guglielmo Pepe, a due passi dal teatro Ambra Jovinelli, oggi teatro di un altro genere di scena: degrado, spaccio, marginalità sociale. Ma qualcosa potrebbe finalmente cambiare.
Il Campidoglio ha già messo nero su bianco un progetto di riqualificazione, approvato a livello comunale, che promette di trasformare l’area in uno spazio vivo e sicuro, con funzioni sportive e videosorveglianza. Un restyling atteso da tempo, eppure ancora oggetto di acceso dibattito.
La questione che divide comitati e politica locale è una sola: chiudere o non chiudere la piazza?
La proposta di cancellare la piazza con una recinzione, come avvenuto in altri punti sensibili della città, ha trovato sostenitori e oppositori. Il consigliere municipale Stefano Tozzi (FdI) ne è uno dei principali fautori: “Quando è stata dedicata a Willy Monteiro, avevo previsto che senza protezione si sarebbe degradata. Così è stato. Ora c’è anche lo spaccio”. A conferma, i controlli recenti dei Carabinieri che hanno portato a tre denunce e quattro ordini di allontanamento. Un 27enne senegalese è stato sorpreso a cedere dosi di crack proprio in quella piazza.
Eppure, non tutti i residenti e le realtà locali sono favorevoli a una cancellata. Per alcuni, significherebbe snaturare uno spazio pubblico che, con la giusta cura, potrebbe tornare a essere vissuto senza bisogno di barriere. Era anche la posizione dell’ex consigliere Andrea “Tarzan” Alzetta, noto per l’aggressione al giornalista Luca Telese durante un acceso confronto sul futuro dell’area.

La presidente della commissione lavori pubblici, Giulia Callini, chiede di attendere: “Aspettiamo il progetto del Campidoglio, poi valuteremo eventuali correttivi, come la perimetrazione”. Il piano – di cui si sa ancora poco – dovrebbe vedere la luce a settembre, ma da quanto trapelato in commissione, prevede spazi sportivi e impianti di videosorveglianza, un primo passo verso il recupero.
Intanto, la piazza resta sospesa in un limbo: né abbandonata del tutto, né ancora restituita alla città. E i cittadini dell’Esquilino aspettano, tra speranze e timori, di sapere se quel luogo che oggi è solo sinonimo di degrado, domani potrà diventare un vero punto di incontro.
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