Umbria

Proietti annuncia denunce: «Contro di me campagna d’odio anche sessista»


di Chiara Fabrizi

Una caricatura che la rappresenta in minigonna, smalto e scollatura col naso di Pinocchio e seduta su sacchi di denaro, ma anche un fotomontaggio che la mostra col dito medio alzato. E poi ci sono i commenti: «la rossettata, basta donne in politica», «questa se era per me continuava a lavare i piatti», oltre a «dittatrice», «scema» e «parassita». Sono alcuni dei contenuti e dei commenti circolati sui social nelle ultime due settimane e indirizzati alla presidente di Regione, Stefania Proietti, che in queste ore ha annunciato la decisione di «presentare una denuncia alla polizia postale contro coloro che in particolare sul web hanno lanciato accuse, minacce e ingiurie anche di natura sessista».

La governatrice parla apertamente di «una campagna di odio» e evidenzia: «Questo tipo di linguaggio non è mai stato usato contro colleghi uomini. Perché accade ora? Non cerchiamo scuse». Alla denuncia penale, fa sapere Proietti, seguiranno anche le richieste di «risarcimento danni appena saranno noti gli autori» al fine di «tutelare la sua immagine, la sua reputazione e la sua onorabilità, e quella dell’ente che rappresenta»: se saranno riconosciuti i risarcimenti «verranno devoluti in beneficenza».

Il linguaggio ingiustificabile ha animato parte del dibattito che, soprattutto sui social, è seguito al caos sul disavanzo dei conti della sanità e all’aumento delle tasse deliberato il 21 marzo scorso dalla giunta e ora al centro di aggiustamenti. In questo senso, Proietti afferma che «non è possibile che il confronto politico si abbassi a questo livello, arrivando a manifestazioni di violenza verbale così inaudita. Questo comportamento – dice – alimenta un clima di odio che prescinde dalla dialettica politica e ad alimentarlo contribuiscono purtroppo anche espressioni pesanti pronunciate da rappresentanti di altre istituzioni come sindaci e parlamentari». Da qui il messaggio e l’avvertimento: «Non mi lascerò intimidire da questi atteggiamenti, ma invito tutti ad abbassare i toni nel pieno rispetto di un democratico confronto politico».

Sui social la presidente ha postato alcuni dei commenti che saranno oggetto di denuncia e ha poi affermato: «Tutto questo non riguarda me. Io, per fortuna, ho le spalle larghe. Ma riguarda le tante giovani donne che stanno pensando, oggi, di impegnarsi in politica. Riguarda le nostre figlie e i nostri figli. Perché se questo è il prezzo che una donna deve pagare per il solo fatto di esporsi, di metterci la faccia, di avere idee, allora abbiamo un problema. Questo tipo di linguaggio non è mai stato usato contro colleghi uomini. Perché accade ora? Non cerchiamo scuse. Non cerchiamo giustificazioni. Solo un invito a riflettere. Tante cose in questa società non sono riparabili. Ma il linguaggio sì. A partire dalla politica».

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