Processo “Ultimo Atto”: in Appello 3 assoluzioni e una pena ridotta
Nel processo “Ultimo Atto” contro le nuove leve del “locale” di ‘ndrangheta di Cirò 3 assoluzioni, 1 pena ridotta e 4 confermate.
CIRÒ MARINA – Tre assoluzioni, una pena rideterminata e quattro pene confermate. Questa la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nel processo alle presunte nuove leve del “locale” di ‘ndrangheta di Cirò, scaturito dall’inchiesta che portò all’operazione Ultimo Atto nel 2023. Nel troncone processuale celebrato col rito abbreviato, sono stati assolti in Appello Antonio Rizzo, di 34 anni, Domenico Rizzo (46), di Umbriatico, e Francesco Rizzo (66), tutti di Umbriatico. In primo grado erano stati condannati a 6 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno. Pena rideterminata, da 9 anni e 4 mesi a 6 anni, per Gianfranco Musacchio (37), di Cirò Marina. Confermate le condanne per Luca Frustillo (40), a 14 anni, e a 4 anni e 1 mese ciascuno per Ottavio Marincola (38) e Pino Marincola (34), tutti di Cirò.
ULTIMO ATTO, IL PROCESSO CHE HA PORTATO ALLE ASSOLUZIONI
La pena più elevata è stata disposta per Frustillo, indicato tra gli affiliati maggiormente operativi, col compito di curare gli “affari” e di rapportarsi con le altre cosche. Ma nel processo col rito abbreviato ci sono anche i nipoti di Cataldo Marincola, uno dei leader storici della cosca cirotana, ovvero Ottavio e Pino, in varie occasioni ripresi al circolo Cbs Sestito di Cirò, ritenuta una delle basi operative del clan. Il core business della cosca, secondo la Dda di Catanzaro, erano le estorsioni e il controllo degli appalti pubblici. Altri 28 imputati sono già stati rinviati a giudizio dinanzi al Tribunale penale di Crotone. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Sergio Rotundo, Francesco Sirianni, Domenico Sirianni, Aldo Truncè, Francesco Bastone.
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IL “LOCALE” DI CIRÒ
Il “locale” di ‘ndrangheta di Cirò è come la coda delle lucertole. Se la spezzi ricresce sempre. L’inchiesta Ultimo Atto dei carabinieri del Reparto operativo di Crotone e della Compagnia di Cirò Marina disarticolò i nuovi assetti del clan che si era riorganizzato dopo il duro colpo inflitto nel gennaio 2018 con l’operazione Stige, che allora si concretizzò in 170 arresti. Nelle settimane scorse un’altra operazione contro la cosca cirotana, colpita con 21 misure cautelari con l’operazione Saulo.
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