Processo per falsi Green Pass al via. Le accuse: accesso abusivo e falso
69 imputati sono accusati di aver ottenuto Green Pass falsi senza essersi mai sottoposti alla vaccinazione contro il Covid-19. Per questo è partito ufficialmente a Bari il procedimento giudiziario che coinvolge gli accusati. L’udienza preliminare, presieduta dalla giudice Ilaria Casu, è stata rinviata al 13 novembre per consentire la valutazione di eventuali richieste di riti alternativi, come il patteggiamento o il rito abbreviato.
Le accuse mosse dalla Procura sono gravi: accesso abusivo a sistemi informatici e falso ideologico. Secondo gli inquirenti, tra la seconda metà del 2021 e i primi mesi del 2022, gli imputati avrebbero fatto ricorso a credenziali illecitamente sottratte per introdursi nel sistema dell’anagrafe vaccinale della Regione Puglia. Le credenziali sarebbero appartenute a un’infermiera in servizio nel nord Barese, ma a fornirle – secondo le ipotesi investigative – sarebbe stato un dipendente della Asl di Bari, la cui identità resta al momento ignota.
Non è stato ancora chiarito se in cambio dei falsi certificati siano avvenuti scambi di denaro. Le indagini, condotte con il supporto della Polizia Postale, non hanno infatti permesso di ricostruire l’intero sistema di benefici e contropartite.
La Asl di Bari, individuata come parte offesa, non si è ancora costituita parte civile, ma ha fatto sapere di essere pronta a farlo. “Ad oggi nessun atto risulterebbe notificato alla Direzione Generale – si legge in una nota dell’azienda sanitaria – sono in corso ulteriori accertamenti che lasciano presagire un eventuale difetto di notifica e, in assenza di qualsivoglia preclusione, l’azienda procederà senza indugio alla costituzione di parte civile”.
L’inchiesta rappresenta uno dei casi più significativi emersi in Puglia in merito alla falsificazione dei Green Pass nel periodo dell’emergenza sanitaria, e richiama l’attenzione sulle vulnerabilità dei sistemi informatici legati alla gestione dei dati sanitari. Il prossimo appuntamento in aula sarà decisivo per comprendere quali posizioni potrebbero essere definite con riti alternativi e quali invece proseguiranno con il processo ordinario.
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